Le elezioni amministrative a Roma sono ancora oggi, da giorni, sulla bocca di tutti. Sono elezioni che inevitabilmente, in ogni caso, fanno molto discutere, essendo chiamata a scegliere il Sindaco della Capitale nonchè Città più vasta e popolosa d’Italia. Questa volta, i temi all’attenzione dei cittadini e dell’opinione pubblica, sono stati tanti: dal giudizio sull’amministrazione di Alemanno alle prospettive di Marino, poi divenuto Sindaco, e degli altri sfidanti, da Parentopoli alla pedonalizzazione dei Fori passando per il bilancio del Comune. Insomma, anche stavolta la carne al fuoco non è mancata e la discussione, seppur più in ombra di altre volte, è stata assai ricca. Ma c’è stato un punto, forse non di prim’ordine, che è passato in ombra in queste elezioni: la prima volta, in un’elezione Italiana, in cui era presente il Partito Pirata ufficiale.
E’ da sottolineare il termine “ufficiale” perchè, per il Partito Pirata, è già capitato quello che in Italia nasce per molti partiti, ovvero, nel 2012, ne è nato un clone, fondato da Marco Manuel Mancini e recante come simbolo non la vela stilizzata del Pirate Party ufficiale, ma il classico teschio della bandiera dei pirati. Questo partito, tuttavia, è stato inibito e costretto a cambiare nome: si è infatti presentato alle Politiche 2013, nella sola Lombardia, con il nome “I Pirati”.
I Pirati Italiani, tuttavia, avevano sempre osservato fino ad oggi molto attentamente la complessa scena politica Italiana, ed avevano avuto più volte loro esponenti candidati in altre liste, a partire da Alessandro Bottoni, candidato (senza successo) nella lista Sinistra e Libertà alle Europee del 2009, ma il grande successo ottenuto dai Partiti Pirata nel resto d’Europa e la conseguente crescita del Partito in Italia – a detta di molti mai davvero decollato perchè, quello spazio politico, sarebbe occupato dal Movimento Cinque Stelle – li ha portati a scendere nell’agone elettorale con il proprio simbolo.
Dopo indiscrezioni che volevano i Pirati presentarsi a Roma con un candidato Sindaco proprio, alla fine il Partito ha presentato la lista #RomaPirata al Consiglio Comunale al fianco della Federazione della Sinistra e della lista Repubblica Romana a sostegno del candidato Sindaco Sandro Medici. Il risultato della lista, alla fine, è stato molto marginale, ovvero lo 716 voti pari allo 0,07%, con un picco dello 0,12% nel V Municipio, ma rappresenta, comunque, una prima volta. Non siamo oggi in grado di sapere se il successo che i Pirati stanno avendo in molti Paesi d’Europa sarà l’inizio di un grande movimento politico destinato a divenire un soggetto forte o si tratti, semplicemente, di una meteora, fatto sta che queste elezioni a Roma hanno rappresentato la prima prova ufficiale dei Pirati Italiani.