Ha dovuto attraversare l’Atlantico e sbarcare a New York per trovare il principe azzurro. Tre anni fa, in fuga da una delusione d’amore, Madeleine, terzogenita di re Carlo e della regina Silvia di Svezia, quarta in linea di successione al trono, ha lasciato Stoccolma per colpa di un sogno infranto. Dopo otto anni di relazione con l’avvocato Jonas Bergstrom, un anello all’anulare sinistro e il futuro che sembrava incamminarsi sulla via del matrimonio, un tradimento del promesso sposo ha mandato tutto per aria.
Per la stampa svedese l’umiliazione subita dalla principessa, amatissima dal popolo per il suo stile di vita considerato più semplice di quello della sorella maggiore e futura regina Victoria, è stata enorme.
A ventisette anni doveva ricominciare daccapo. Stabilitasi nella Grande Mela, ha iniziato a lavorare per l’organizzazione no profit fondata dalla madre, il World Childhood Foundation.
A New York diventa subito una preda molto ambita da paparazzi e cacciatori di dote, ma dopo un palmares di presunti fidanzati, tramite amici in comune, conosce Christopher O’Neill, nato a Londra trentasei anni prima da madre austriaca, Eva Walter, amica intima del principe Carlo d’Inghilterra, e da padre americano, Paul O’Neill, grande banchiere d’investimenti. Cresce frequentando le migliori scuole europee, prima in Inghilterra, poi in Svizzera, e si diploma nelle migliori università americane, laurea alla Boston University e master alla prestigiosa Columbia University di New York. Segue le orme del padre, lavora negli hedge fund e con il tempo diventa socio del fondo speculativo Noster Capital, facendo la spola tra gli uffici di New York e quelli di Londra. Ama la letteratura, è un appassionato di golf e un grande tifoso del Chelsea, la squadra di calcio inglese di cui è proprietario l’oligarca russo Roman Abramovič. Con un doppio passaporto garantito dalla nascita, il principe di Manhattan trova la sua principessa.
Per il banchiere è stato un colpo di fulmine, come dirà qualche tempo dopo: “Appena l’ho vista ha sentito qualcosa di speciale: she is the One, è lei!”
Appaiono insieme per la prima volta a gennaio del 2011. I fotografi si scatenano davanti alla Central Park Boathouse, il ristorante con affaccio sul laghetto di New York, dove Madeleine e O’Neill stanno facendo colazione.
Un anno e mezzo di grande amore tenuto il più lontano possibile dalle luci dei riflettori e a ottobre dell’anno scorso l’annuncio del fidanzamento pubblicato sulla pagina internet della Casa Reale svedese. Per la principessa è il secondo giro di comunicazioni ufficiali. Finalmente la data è stata fissata e l’otto giugno a Stoccolma nella Cappella Reale davanti a cinquecento invitati, equamente divisi tra nobiltà europea per la sposa e aristocrazia del dollaro della East Coast per lo sposo, la principessa e il banchiere hanno pronunciato il si.
Presenti alla cerimonia i conti di Wessex per la Gran Bretagna, gli eredi al trono di Danimarca e Norvegia, Charlene di Monaco senza marito e un pugno di sovrani senza regno, l’amministratore delegato del colosso dell’abbigliamento low-cost svedese H&M, Karl-Johan Persson, ma anche le grandi fortune del pianeta, Georg von Opel, erede dell’omonima casa d’auto, il miliardario colombiano Alejandro Santo Domingo, John Taylor, dei Duran Duran e Marie Fredriksson, la voce dei Roxette che si è esibita durante la messa.
Ultimi a percorrere la navata prima della cerimonia i membri della famiglia reale: la regina Silvia accompagnata dal secondogenito, il principe Carlo Filippo, e dalla futura sovrana, la principessa Victoria con in braccio la figlia Estelle di sedici mesi, l’invitata più giovane al matrimonio, scortata dal marito Daniel Westling, preparatore atletico promosso principe consorte per grazia ricevuta.
La sposa, vestita da Valentino, con un abito di organza, pizzo e un lungo strascico reale, è entrata in chiesa al braccio del padre che l’ha accompagnata fino all’altare, dove un emozionato Christopher O’Neill tratteneva a stento le lacrime.
Secondo la tradizione svedese la sposa dovrebbe arrivare sottobraccio al futuro marito, ma la prima a non rispettare l’usanza fu proprio Victoria, l’erede al trono che volle essere accompagnata dal padre, creando non poche polemiche.
Quarantacinque minuti di cerimonia, con le promesse scambiate in inglese da lui e in svedese da lei, e poi la carrozza, il battello e la festa privata al castello di Drottningholm, patrimonio dell’Unesco, dove Madeleine ha scelto di indossare per la serata un abito bianco vintage appartenuto a sua madre.
La coppia vivrà a New York dove O’Neill, da libero cittadino e senza obblighi di etichetta avendo rifiutato il titolo di Sua Altezza Reale, che avrebbe significato per lui sostituire con la cittadinanza svedese quella doppia anglo-americana, manterrà il suo incarico nella società Noster Capital e Maddalena continuerà a essere rappresentante della famiglia reale svedese fuori dalla Svezia, il lavoro dei re all’estero.
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