Il fronte laico tunisino indirà nuove e più forti proteste di massa contro il governo d’ispirazione islamica guidato dal partito Ennahda per costringerlo alle dimissioni dopo i tentativi di negoziato politico andati a vuoto.
Un accordo avrebbe consentito di porre fine all’impasse che paralizza il governo tunisino.
Hamma Hammami, portavoce della coalizione che raggruppa 12 partiti e gruppi laici, chiede nuove elezioni. “Ennahda è responsabile del fallimento delle negoziazioni perché ha dimostrato che non vuole lasciare il potere nonostante la crisi che ha devastato il Paese” ha dichiarato Hammami ai giornalisti dopo l’incontro con Hussein Abassi, leader della UGTT, l’Unione Tunisina per il Lavoro.
La crisi politica è iniziata a luglio dopo il secondo omicidio politico che ha colpito l’opposizione. La UGTT, chiamata a mediare la situazione del governo, aveva proposto di tornare a votare.