Potrebbe sembrare un dettaglio ma non lo è: chi siederà stasera alla destra di Barack Obama al posto di Valérie Trierweiler nella serata di gala alla Casa Bianca in onore del presidente francese François Hollande?
Secondo indiscrezioni le candidate sono Fleur Pellerin, ministro delegato all’economia digitale, o Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale.
Questo è il dilemma che si è improvvisamente presentato al cerimoniere, il quale ha dovuto trovare una rapida soluzione per non trasformare l’evento più ambito e formale di Washington in un disastro del protocollo.
Quando il presidente Obama ha formalizzato l’invito al collega francese il tradimento di Hollande era lontano dalle prime pagine dei giornali. Si dava per scontato che ad accompagnarlo nella visita di stato sarebbe stata Valérie Trierweiler, sua fidanzata ufficiale da sette anni.
Lo staff della Casa Bianca subito al lavoro per organizzare il gala, che mancava dagli eventi in calendario dal viaggio ufficiale del primo ministro britannico David Cameron con la moglie Samantha nel marzo 2012, ha compilato una lista di 300 ospiti. Gli inviti, già stampati, su carta color avorio e con stemma presidenziale impresso, erano pronti per essere spediti quando in Francia è scoppiato lo scandalo che ha travolto l’Eliseo.
Lo scoop del settimanale Closer, in cui s’insinuava una relazione di Hollande con l’attrice Julie Gayet, ha avuto l’effetto di un terremoto anche per i compassati media francesi. Poi, nel giro di qualche settimana, con un comunicato arido, 18 parole, il presidente francese metteva fine alla storia con Valérie Trierweiler, fino ad allora première dame di Francia. A questo punto sono iniziati i problemi dei cerimonieri della Casa Bianca, abituati al puritanesimo americano, meno ai colpi di testa dei leader stranieri.
Esiste però un precedente con la Francia, proprio con il predecessore di Hollande, Sarkozy. Nel 2007, a tre settimane dall’invito alla Casa Bianca, l’ex presidente sorprese i Bush ( George W. allora presidente degli Stati Uniti) annunciando il divorzio dalla moglie Cécilia, ma come ricorda Anita McBride, capo dello staff di Laura Bush: “La notizia non ha sicuramente scatenato lo stesso panico del triangolo amoroso di Hollande”.
Tecnicamente quella serata non fu definita di gala. L’ultimo presidente francese ad averne una in suo onore è stato Jacques Chirac nel ’96.
Ricevere un invito così scatena una vera e propria attività di lobby tra i leader mondiali, conquistarlo è motivo di grande orgoglio e sbandierarlo è una consuetudine una volta tornati in patria.
Il primo presidente a inaugurare tale evento, che sarebbe servito a dimostrare la potenza e l’influenza mondiale degli Stati Uniti, è stato Ulysses Grant nel 1874 che invitò il re David Kalakaua delle Sandwich Islands, oggi Hawaii.
Il viaggio di Stato rappresenta il più alto livello di esposizione per una rappresentanza diplomatica.
Pochi presidenti ne sfruttarono l’effetto quanto Ronald Reagan. Durante i suoi otto anni alla Casa Bianca ne organizzò 35; segue Bush padre, 21 in soli quattro anni. Bill Clinton è stato l’ultimo a farne ampio uso, 23 in due mandati. Poi i suoi successori li hanno diminuiti drasticamente. Sotto la presidenza di George W. Bush ne sono stati organizzati soltanto sei e lo stesso ha fatto Barack Obama fin’ora.
Un taglio dovuto sicuramente ai difficili anni di guerra che sono seguiti all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 e alla crisi economica scoppiata qualche anno più tardi.
Le poche serata di gala organizzate sotto la presidenza Obama sono state infatti criticate per i costi elevati dovuti all’eccessivo numero di invitati e alle esibizioni di ospiti d’onore, come Beyoncé, che hanno richiesto spese extra per la scenografia.
Lo staff della Casa Bianca, a digiuno dai gala da quasi 2 anni (dopo che Dilma Rousseff, presidente del Brasile, l’anno scorso ha cancellato all’ultimo momento la visita di Stato in seguito allo scandalo NSA) ha organizzato la serata sotto le indicazioni della First Lady, la quale si è affidata a Bryan Rafanelli, il mago degli eventi che ha organizzato il matrimonio di Chelsea Clinton.
La serata si svolgerà nel pavillion allestito nel South Lawn della Casa Bianca.
Walter Scheib, lo chef di Clinton e Bush, ricorda che la ex First Lady Hillary è stata più stressata per la serata di gala con il presidente francese di allora che per tutte le altre cene di stato messe insieme.
Questa sera il menù prevede piatti al 100% americani: un antipasto di caviale dell’Illinois, poi un’insalata con verdure raccolte dall’orto di Michelle Obama accompagna un filetto del Colorado e infine una torta al cioccolato delle Hawaii (stato di origine del Presidente). Niente di stravagante per quanto riguarda i vini: la bottiglia più cara costa 65 dollari, un prezzo che può andare bene all’opinione pubblica ancora scioccata dal Merlot da 350 dollari apparso sul tavolo del presidente cinese alla serata di gala del 2011.
Questa visita di Stato rischia di essere ricordata più per i problemi di protocollo e le insinuazioni, poi smentite, che arrivano dalla Francia su una presunta relazione tra il presidente degli Stati Uniti e la cantante Beyoncé che per i progressi nei rapporti diplomatici tra i due paesi.
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