Domenico Arcuri, ex commissario straordinario durante l’emergenza Covid-19, è indagato per abuso d’ufficio e peculato nell’ambito dell’indagine sulle maxi forniture di mascherine cinesi acquistate durante la pandemia. L’ex commissario è indagato anche per corruzione ma per questo reato la Procura ha già chiesto l’archiviazione.
L’ufficio stampa di Arcuri ha reso noto che sabato l’ex commissario è stato interrogato dai pubblici ministeri Varone e Tucci della Procura di Roma. Nella nota si legge che l’incontro era atteso da tempo: “È stato così possibile un confronto e un chiarimento che si auspicava da molto tempo con l’autorità giudiziaria, rispetto alla quale sin dall’origine dell’indagine il dott. Arcuri ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo, al fine di far definitivamente luce su quanto accaduto”.
Nell’ambito dell’indagine la Guardia di Finanza ha notificato alla struttura commissariale nazionale e alle strutture regionali un decreto di sequestro di 800 milioni di mascherine cinesi non a norma. L’indagine sulle forniture coinvolge, tra gli altri, gli imprenditori Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis.