Il mondo questa settimana
Dopo l’incontro dell’Eurogruppo a Lussemburgo, da lunedì 8 ottobre è operativo il Meccanismo Europeo di Stabilità, detto anche Fondo salva-Stati. Questo strumento finanziario di difesa, combinato all’acquisto di bond sul mercato secondario da parte della Bce, dovrebbe essere in grado di scoraggiare una speculazione a largo spettro contro i Paesi deboli dell’unione monetaria.
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato la Spagna: il downgrade ha comportato un taglio da BBB+ a BBB-. La prospettiva è quella di ulteriori peggioramenti. A incidere su questa decisione c’è soprattutto la profonda recessione dalla quale l’economia spagnola non riesce a emergere e che «limita le opzioni politiche a disposizione del governo» per cercare di risanare una situazione fortemente deteriorata dalla crisi del debito sovrano.
Yekaterina Samutsevich, una delle tre Pussy Riot condannata lo scorso agosto a due anni di reclusione, da mercoledì è libera su cauzione. Restano invece in carcere le sue due compagne. Le tre avevano fatto ricorso contro la condanna in primo grado per teppismo motivato dall’odio religioso, inflitta loro per aver cantato una “preghiera punk” contro Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Lunedì 8 ottobre Hugo Chavez ha vinto le elezioni presidenziali in Venezuela, conquistando il quarto mandato consecutivo con il 54,2 per cento dei voti (contro il 45 per cento del suo principale avversario, Henrique Capriles). Al potere dal 1999 grazie a una modifica costituzionale da lui operata che gli ha permesso la rielezione per più mandati consecutivi, il presidente potrebbe raggiungere il ventennio di governo ininterrotto.
Secondo molti sondaggi di questa settimana Mitt Romney, candidato repubblicano alle presidenziali, ha superato il democratico Barack Obama. Questa inversione di tendenza è stata determinata dagli scontri televisivi della scorsa settimana e dal confronto tenutosi giovedì 11 ottobre tra i due candidati a vicepresidente, il democratico Joe Biden e il repubblicano Paul Ryal.
Martedì 9 ottobre Heriberto Lazcano è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con una pattuglia della marina messicana. Temutissimo boss del cartello del narcotraffico Las Zetas, aveva sulla sua testa taglie da 2 e da 5 milioni di dollari, offerte rispettivamente dal governo messicano e da quello statunitense. Era uno dei malviventi più ricercati, mandante di numerose stragi e a capo di un impero diffuso in almeno 20 stati del Messico.
Una ragazza pakistana di 14 anni, Malala Yousafzai, è stata ferita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano martedì 9 ottobre. Dal 2009 curava un blog in cui denunciava i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. La sua storia era circolata in tutto il mondo e I talebani del Pakistan la ritenevano responsabile della diffusione del “secolarismo” nella zona. La ragazza si trova ancora oggi in condizioni critiche ed è stata ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar.
In seguito all’acquisto da parte del Giappone del territorio delle isole del Mar Cinese Orientale, le relazioni tra Tokyo e Pechino si sono ulteriormente inasprite. Mercoledì 10 ottobre Zhou Xiaochuan, governatore della banca centrale cinese, ha annunciato che non parteciperà agli incontri del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale che si terranno in Giappone.
La popolazione indonesiana, nonché i sopravvissuti e i famigliari, hanno ricordato a Bali le 202 vittime degli attacchi terroristici del 12 ottobre di dieci anni fa. La strage fu causata da Jemaah Islamiya, organizzazione islamista legata ad al-Qaeda. Durante la commemorazione il livello di allerta si è mantenuto alto, in quanto le forze di sicurezza reputavano che ci fosse una minaccia credibile di potenziali attentati.
Mercoledì 10 ottobre le autorità turche hanno costretto un aereo di linea siriano partito da Mosca e diretto in Siria ad atterrare ad Ankara. L’operazione è stata condotta per il sospetto che l’aeroplano trasportasse armi e munizioni destinate al Ministero della Difesa siriano. Russia e Siria hanno duramente criticato l’azione delle autorità turche.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha indetto le elezioni anticipate. Entro la fine del 2012 il governo deve approvare il bilancio, accompagnato dalla nuova finanziaria che prevede misure di austerità criticate dall’opinione pubblica. Secondo il primo ministro per il Paese è meglio andare a votare nel giro di tre mesi che affrontare una lunga campagna elettorale che potrebbe durare un anno intero e danneggiare l’economia.
Questa settimana Mohammed Morsi, il nuovo presidente dell’Egitto, ha annunciato l’amnistia per tutti gli egiziani che sono stati arrestati nel corso delle rivolte popolari dello scorso anno e che hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak. La decisione era attesa da tempo e riguarda sia le persone già condannate che quelle in attesa di giudizio.