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Il mondo questa settimana

Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni

Di Alessandra Antolini e Miriam Beiato
Pubblicato il 1 Feb. 2013 alle 21:29 Aggiornato il 27 Nov. 2018 alle 11:32

Il mondo questa settimana 15

Continua l’operazione militare francese in Mali. Le truppe hanno occupato Gao, Kidal e Timbuctu, le tre maggiori città nel nord del Paese. Nonostante i jihadisti abbiano battuto in ritirata senza affrontare alcun combattimento, prima di lasciare Timbuctu hanno dato alle fiamme alcuni edifici tra cui una biblioteca contenente antichissimi manoscritti.

L’11 e il 12 gennaio si è votato per le elezioni presidenziali in Repubblica Ceca. Gli elettori sono stati chiamati a scegliere il successore del capo di Stato Vaclav Klaus. Degli otto candidati in lizza è stato l’ex premier socialdemocratico Milos Zeman ad avere la meglio, conquistando il 55,7 per cento delle preferenze e imponendosi sul suo principale avversario, il conservatore Karel Schwarzenberg, che ha raccolto circa il 44,5 per cento dei voti. Il nuovo presidente sarà chiamato a prestare giuramento l’8 marzo, nella storica Sala Vladislao al Castello di Praga.

L’ex premier italiano Silvio Berlusconi scuote nuovamente l’opinione pubblica internazionale in seguito alle sue dichiarazioni. Definito dalla Bbc ‘gaffe-prone’, incline alle gaffe, durante la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’Olocausto a Milano avrebbe criticato le leggi razziali adottate da Benito Mussolini, salvo poi, però, esprimere la sua ammirazione per molte opere del duce.

La riforma sull’immigrazione che il presidente americano Barack Obama ha prospettato entro la fine del 2013 ha ricevuto un nuovo slancio dopo che un gruppo di senatori bipartisan ha presentato un insieme di efficaci proposte e idee. Obama ha chiesto la realizzazione di “un percorso chiaro verso la cittadinanza” per circa 11 milioni di immigrati che vivono negli Stati Uniti senza documenti.

L’ex dittatore militare del Guatemala, Efrain Rios Montt, verrà processato per genocidio e crimini contro l’umanità per le sue responsabilità nell’uccisione di circa 1.771 indigeni Ixil nella provincia di Quiche. I crimini sarebbero stati compiuti tra il 1982 e il 1983.

Nel più letale incendio degli ultimi 50 anni, 235 persone hanno perso la vita in una discoteca della città di Santa Maria, nel Brasile meridionale. In seguito all’evento, il presidente Dilma Rousseff ha affermato che verranno adottate misure di sicurezza migliori per salvaguardare e prevenire i luoghi pubblici di maggiore affluenza dal ripetersi di stragi del genere.

Negli ultimi mesi il New York Times è stato ripetutamente attaccato da un gruppo di hacker cinesi che, dopo aver ottenuto le password dei dipendenti del quotidiano, ha violato le caselle di posta elettronica di 54 membri dello staff. Le intrusioni sono iniziate lo scorso settembre mentre il quotidiano statunitense lavorava a una complessa inchiesta giornalistica sulle fortune accumulate negli ultimi anni da alcuni membri della famiglia del primo ministro Wen Jiabao.

Le autorità di Pechino hanno consigliato mercoledì 30 gennaio a milioni di abitanti di restare possibilmente a casa, a causa del persistente alto livello di inquinamento atmosferico. La capitale cinese è rimasta per più di tre giorni soffocata da una cappa di smog, ma già nel corso del mese erano stati raggiunti picchi di inquinamento record.

La Corea del Sud ha messo in orbita il suo primo satellite scientifico questa settimana. Il Naro-1 è stato lanciato dal Naro Space Centre, nel sud del Paese. Dopo circa un’ora dal lancio, il governo sudcoreano ha annunciato ufficialmente che questa volta tutto era andato bene, dopo una serie di tentativi falliti a partire dal 2009. La missione di Seoul ha irritato il vicino nordcoreano, recentemente sanzionato dall’Onu per non aver rispettato il divieto di effettuare test balistici e nucleari, e per aver lanciato il 12 dicembre scorso un razzo a lunga gittata, mettendo in orbita un satellite.

Migliaia di persone sono tornate in piazza venerdì 1° febbraio in Egitto per chiedere al presidente Mohamed Morsi di formare un governo di unità nazionale, le numerose vittime causate dalle violenze dell’ultima settimana. Al Cairo, una forte pioggia non ha fermato la manifestazione, che ha sfilato verso Piazza Tahrir scandendo slogan come ‘Abbasso i Fratelli Musulmani’. Altri si sono radunati nei pressi del palazzo presidenziale, verso il quale sono stati lanciati alcuni ordigni incendiari, provocando un piccolo rogo nel giardino dell’edificio. Le forze di sicurezza hanno usato gli idranti per disperdere la folla.

Questa settimana sono aumentate le tensioni fra Israele e Argentina a causa dell’accordo stretto fra Buenos Aires e Teheran su una Commissione Verità che indaghi sull’attentato del 1994 contro un centro ebraico della capitale argentina. Il governo israeliano ha convocato l’ambasciatore argentino a Tel Aviv per esprimere la sua “immensa delusione” e ha dato istruzioni al proprio ambasciatore a Buenos Aires, Doris Shavit, di chiedere un incontro urgente con il ministro degli Esteri Hector Timerman per “ottenere chiarimenti”.

È di almeno 53 funzionari uccisi, tra cui sei ufficiali, e una novantina di feriti, il bilancio di un attentato suicida con un’autobomba contro la sede dei servizi d’intelligence militari nel sud-ovest della Siria. L’attentato, di cui ha dato notizia l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, è avvenuto a Sahsah, unica area abitata nei pressi della città-fantasma di Quneitra, ai piedi delle alture del Golan, occupate da Israele. Secondo l’organizzazione dell’opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, l’attacco è opera del Fronte al-Nusra, la fazione piu’ radicale tra quello d’ispirazione jihadista che combattono il regime di Bashar al-Assad .

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