Articolo 1: il Web è fondato sull’Amore. Mentre in Italia Internet è finita nell’occhio del ciclone per colpa della rabbia contro i politici, altrove internet resta una fonte di meraviglie – anche piccole.
Basta una ragazzina americana di quindici anni, aggiungere la sua fantasia e diffonderla con spontaneità su Twitter, per una volta libero da rabbie collettive. L’invenzione è sostanzialmente un incredibile gesto di amore verso il prossimo: in pratica nasce un account su Twitter con cui rivolgere complimenti, gentilezze, pensieri graziosi agli amici degli amici. Tizio dice a Caio: che begli occhi che hai! Roba da folli o da favole? No, realtà, forse ingenua, ma sempre una realtà che grazie al web diventa una realtà per tanti. Infatti, l’idea pareva una cosa butta lì, invece ha funzionato e subito ne hanno parlato, meravigliati, anche i grandi media.
A parte la notizia in sè, che già diventa un case study, Internet si conferma come uno straordinario attrattore di sentimenti. Non contano solo le informazioni in tempo reale in diretta dal mondo. Valgono le emozioni, gli stati d’animo, gli slanci affettivi che reagiscono al manifestarsi delle tragedie. La gente, dentro e fuori il web, cerca questo: il cuore, che è la vera tecnologia che fa vivere internet. I <3 è la legge del web.
L’emotività ha un peso ormai dominante sugli equilibri comunicativi del web. Dal classico “buongiorno a tutti” fino alla moda delle foto con lo smartphone per condividere ogni angolo esistenziale di quotidianità, è tutto una tendenza a far parlare più le emozioni che le informazioni. Perché? Per cercare fiducia, amicizia, attenzione. Mai come prima la comunicazione digitale è stata così sensibile all’ascolto. Più si comunica, più si è disposti ad ascoltare per essere ascoltati. E’ l’economia del listening, che diventa importante quanto la condivisione.
Ci vorrebbe un amico… cantava Antonello Venditti. Ci vorrebbe un’app, si direbbe oggi. Ma alla fine, si cerca sempre quello: affetto. Like it!