Ci è voluto un anno e tante sofferenze per far tornare le azioni di Facebook al valore di 38$ ciascuna, prezzo di lancio il 18 Maggio 2012. Tra critiche iniziali, controversie e dati in discesa era stato un primo anno molto complicato per la società creata da Mark Zuckerberg. Le azioni dell’azienda avevano toccato nel settembre 2012 un minimo di 17,7$, valore che aveva spaventato un po’ tutti, anche molte altre aziende di prodotti digitali che hanno così rallentato la loro ascesa verso Wall Street.
Il trend però è ricominciato a salire grazie ai nuovi dati di Facebook: primo, gli utenti non calavano – o almeno non mostruosamente come previsto da alcuni–; ma sopratutto gli introiti pubblicitari aumentavano, merito del mobile, di funzioni sempre nuove e di una più aggressiva politica sulle inserzioni e le promozioni (se qualcuno di voi gestisce anche un piccola pagina facebook si sarà accorto dei notevoli cambiamenti in questo senso). Da quel giorno di settembre in cui valeva meno di 18$, il gruppo ha visto le sue azioni raddoppiare di valore in soli dieci mesi, quando il rialzo medio delle altre società quotate nello stesso listino è stato pari al 18%.
Il dato decisivo, però, è stato la recente pubblicazione dei dati trimestrali del Q2, che hanno mostrato l’incremento più alto delle vendite di inserzioni pubblicitarie da quando Facebook è in borsa (656 milioni di dollari solo nel mobile). Ecco quindi che oggi l’azienda ha ritoccato quota 38$ nell’indice Nasdaq (qui trovate il grafico con il trend completo). Ora è di nuovo sceso sotto la soglia (37,5 mentre scrivo) per ovvie ragioni (“vendere vendere vendere!” avranno gridato quelli che ce le avevano da qualche mese), ma il segnale rimane buono.
Sopratutto per chi aveva inizialmente investito nell’azienda e che fin ad ora è rimasto in disparte speranzoso. I piccoli investitori, certo, che avevano visto un investimento sicuro nel Social Network di cui nessuno sembrava poter più fare a meno; ma anche le grandi società che avevano speso un sacco di soldi per il progetto. «C’è un po’ di sollievo» commenta caustico a Wall Street Journal Chris Baggini della Turner Investments, che su Facebook aveva scommesso 2 milioni di dollari.
Niente però è certo riguardo il futuro valore dell’azienda. Tutto dipenderà dai risultati e dalla fiducia degli investitori. Linkedin, sito diventato quasi necessario per trovare lavoro, è stato il primo social network a quotarsi in borsa e dal 2011 ha quadruplicato il suo valore iniziale (da 45$ ad azione ai 200 attuali); mentre aziende come Groupon e Zynga hanno dimezzato il loro valore. Se i più pessimisti vedono una seconda bolla dotcom dietro l’angolo, moltri altri non si stanno facendo spaventare e sono già corsi a comprarsi un po’ di azioni di Facebook.