Il Messico è stato travolto da un’ondata di violenza in vista delle elezioni politiche con cui si rinnova il parlamento che si terranno il prossimo 7 giugno.
Enrique Hernández, il candidato sindaco di Yurécuaro, un municipio a 420 chilometri da Città del Messico e membro del Movimiento de Regeneración Nacional, è stato ucciso da presunti sicari del crimine organizzato.
Gli hanno sparato nella notte di giovedì 21 maggio, al termine di un atto di proselitismo elettorale in occasione di un evento per la sua campagna politica.
La Procura dello stato messicano del Michoacán ha detenuto ventitré agenti di polizia e un civile per interrogarli sull’omicidio in cui sarebbero presumibilmente coinvolti.
Hernández destava simpatia in alcuni e inimicizia in molti altri, in seguito alle accuse di cui era stato stato accusato e poi assolto per l’omicidio del sindaco di Tanhuato, Gustavo Garibay, avvenuto nel marzo del 2014.
Dalle indagini emerge che sia proprio questo crimine ad avere un collegamento diretto con la sua morte. Il crimine Garibay non è il primo a restare irrisolto.
Il 98 per cento dei delitti in Messico rimane impunito, secondo quanto riportato dalla corrispondente spagnola in Messico del quotidiano El País.
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