L’Independent riporta la storia di una donna australiana di 31 anni che sostiene di essere rimasta incinta dopo che il suo partner, durante un rapporto sessuale, ha rimosso il preservativo senza che lei ne fosse informata. Questa pratica è riconosciuta come “stealthing”.
La donna che ha denunciato l’accaduto era fidanzata da più di 10 anni con il compagno con il quale aveva avuto un bambino da poco.
A pochi giorni dalla gravidanza, il partner l’aveva pressata per riprendere l’attività sessuale. La signora aveva insistito per utilizzare il condom, proprio perché non voleva correre il rischio di restare nuovamente incinta.
Ma a sole sei settimane dalla nascita del primo figlio, ha scoperto di aspettare nuovamente un bambino.
La donna ha raccontato che quando si è confrontata con il partner lui ha sorriso in modo beffardo e ha ammesso di essersi tolto il condom a metà del rapporto. “Non capisco quale sia il problema”, le ha risposto l’uomo. La vittima dell’abuso ha così deciso di mettere fine alla relazione.
Per raccontare la storia e portarla alla luce ha aspettato diverso tempo. La ragazza sapeva che quello che aveva fatto il suo partner non era giusto ma non era in grado di dare un nome a tale comportamento. Dopo che lo stealthing è stato riconosciuto come una vera e propria forma di abuso sessuale ha deciso di raccontare tutto.
Questa pratica sta mettendo alla prova i sistemi legali di vari paesi.
A inizio maggio una corte svizzera ha confermato la sentenza di condanna a 12 mesi con sospensione della pena nei confronti di un uomo incriminato per aver rimosso il preservativo durante un rapporto sessuale senza il consenso della partner.
Oltre a esporre le vittime al rischio di gravidanze indesiderate, lo stealthing è pericoloso perché facilita il contagio di malattie sessualmente trasmissibili.
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