Durante una breve vacanza trascorsa in riva ad un fiume nel nord dell’Australia, una donna è stata attaccata da un coccodrillo, trascinata in acqua e divorata.
La vittima – secondo quanto riferito dalla polizia locale intervenuta sul posto – sarebbe una guardia forestale aborigena in gita con la sua famiglia per trascorrere qualche ora di relax.
Secondo quanto ricostruito, la donna era andata a pescare nell’Arnhem Land, in una zona dove l’acqua arriva fino alla vita.
Ad un certo punto la famiglia ha sentito uno strano e forte rumore di schizzi d’acqua, simile a quello che si produce quando un oggetto pesante e o un corpo umano si tuffa in acqua.
Preoccupati, i parenti della donna si sono precipitati lungo la riva del fiume ritrovando solo alcuni oggetti appartenenti alla famigliare. Lei invece non c’era. Sparita nel nulla.
Immediatamente è scattato l’allarme, sono stati chiamati i soccorsi e sono iniziate le ricerche. Purtroppo però, nel corso della perlustrazione del territorio, è stato rinvenuto il corpo dilaniato della donna che si trovava a poco meno di un chilometro dal punto in cui stava pescando.
Non lontano vi era anche il coccodrillo, considerato il responsabile dell’attacco. Secondo quanto riferito dai soccorritori, per consentire il recupero del cadavere dilaniato dai morsi dell’animale è stato necessario uccidere il grosso rettile.
In Australia vivono diverse specie di coccodrilli: sia quelli di acqua dolce sia quelli di acqua salata che possono arrivare a misurare fino sette metri di lunghezza.
Numero di questi esemplari che è cresciuto molto negli ultimi anni. In particolare da quando, nel 1971, sono stati dichiarati specie protetta. Gli incidenti provocati dai grossi rettili in tutto il Paese non sono tantissimi, anche se di recente starebbero aumentando.
Per esempio, secondo uno studio condotto dal National Critical Care and Trauma Response Centre, tra il 2005 e il 2014 sono state 14 le persone uccise dai coccodrilli.
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