Le avevano detto che per lei sarebbe stato difficile concepire un figlio perché nel 2006 le era stata diagnosticata la sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo ormonale che può causare l’anovulazione cronica (il mancato rilascio dell’ovocita da parte dell’ovaio), considerata tra le cause più comuni di infertilità femminile.
Invece l’australiana Kate Hill, che si era sottoposta a una terapia ormonale per poter avere figli, ha concepito due bambine a distanza di 10 giorni l’una dall’altra.
L’insolito fenomeno, molto raro nella storia della medicina e documentato solo dieci volte in tutto il mondo, si chiama superfetazione e contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare è stato innescato da un solo rapporto sessuale tra Kate e il marito Peter.
Se già la superfetazione, ovvero il rilascio dell’ovocita quando è già in corso una gravidanza, è un evento straordinario, il secondo concepimento è ancora più sorprendente proprio per il fatto che a fecondare il secondo ovulo è stato lo sperma depositato da Peter dieci giorni prima e rimasto attivo.
Così, Charlotte e Olivia, le gemelle da enciclopedia medica, sono nate a Brisbane circa dieci mesi fa e, com’era prevedibile, diverse non solo nella fisionomia ma anche nella taglia, nel peso e nello sviluppo gestazionale. Le due bambine hanno anche un diverso gruppo sanguigno.