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Disavventure ferroviarie

Se lo stress mediorientale si scaglia contro le Ferrovie dello stato

Di Susan Dabbous
Pubblicato il 30 Mag. 2014 alle 14:34

Senti di avere tutto sotto controllo, ma poi succede che all’improvviso litighi con un controllore delle Fs perché vuole farti la multa non perché non hai il biglietto ma perché te lo ha fatto tua sorella ed è nominale, il biglietto regionale è nominale?! Così scopro che il biglietto regionale se lo fai su internet è personale e intimo come un paio di mutande!

Spiego al controllore che a causa dello sciopero, ieir, l’unico modo per prender l’altro treno (quello non cancellato) era farmi fare il biglietto da mia sorella che mi ha mandato il codice.

Lui però vuole proprio farmi la multa e mi chiede il documento, io glielo do il documento ma gli dico di non azzardarsi a farmi la multa, perché non voglio pagare due volte. Lui dice che se non gli do i documenti chiama la polizia ferroviaria. L’isterismo represso dentro di me inizia a trillare si prepara per un eruzione vulcanica di ottavo grado! gli dico che non vedo l’ora di essere arrestata, che non è mica la prima volta che mi arrestano! E che la multa a Trenitalia io non la pagherò MAI. Un signore rumeno vede la scena e si offre di pagarmi il biglietto: “perché non ci si comprta così con una signorina”.

Io ringrazio il galantuomo ma non voglio, è una faccenda tra me, il mio stress in eruzione, il controllore romagnolo e le Ferrovie dello Stato. Arrivata a Ravenna la polizia mi aspetta al binario. Gli spiego la mia versione dei fatti mentre il controllore avvia la procedura per una denuncia penale “è un pubblico ufficiale”. Il mio isterismo va ruota libera pregusto il giorno in cui la polizia giudiziaria verrà a prendermi a casa per presentarmi al processo avviato dal controllore: altro che mafiosi plurigiudicati, i tribunali italiani hanno tempo per mettere a processo una che si è fata comprare un biglietto regionale Bologna-Rimini dalla sorella. 

I poliziotti mi portano in caserma, uno dei due mentre prepara il verbale, chiede una copia con dedica del mio libro.

Iniziamo a parlare della Siria e della stazione della polizia ferroviaria di Ravenna, con i suoi casi di minori dispersi e ritrovati. La discussione prende contorni inaspettati. Il controllore decide di ritirare la denuncia.

Ma vuole le scuse formali.

Scrivo le scuse con carta e penna… una gestualità passata. Bella. Le scuse alla fine diventano sentite. “Overreact” si dice in inglese. Sono una pazza porca miseria. Non sempre, ogni tanto, davvero di rado. Ma quando succede però mi dispiace. Non per il controllore ammetto, mi spiace scoprire la mia aggrssività.. siamo tutti un po’ bestioline?

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