Despite the pain there is hope
Le immagini possono parlare da sole o essere prodotte per veicolare messaggi. Nel video postato venerdì dal Gaza Parkour Team, che fin dal titolo aspira a regalare speranza, sono vere entrambe le opzioni. Nonostante le bombe, infatti, traspare la voglia di guardare avanti, di divertirsi e fare sport. I sorrisi e i salti mortali sulle dune di Khan Younis associati alle esplosioni sono un ossimoro che descrive alla perfezione la condizione dei giovani palestinesi.
Così come lo Skate a Kabul, il parkour a Gaza regala ai ragazzi possibilità di evasione e socializzazione a costo zero. Entrambe le attività, peraltro, sono allo stesso tempo uno sport e una subcultura. Nato in Francia negli anni Ottanta, il parkour è sbarcato ufficialmente a Gaza nel 2005 grazie a Mohammed Aljkhbeer e Abdullah Enshasy.
Dal 17 febbraio al 5 marzo scorso, tramite il programma “Sostegno a spazi verdi e attività sportive a Gaza”, il Gaza Parkour Team ha potuto raccontare la propria storia ed esibirsi in Italia, in una tournée che ha coinvolto le città di Roma, Bologna, Milano, Bergamo e Palermo.