Un contractor australiano di 34 anni, il cui nome non è stato ancora rivelato, è stato ucciso a colpi di pistola davanti all’ambasciata del suo paese a Baghdad, in Iraq.
L’uomo lavorava per lo Unity Resources Group, una società privata che garantisce la sicurezza ai diplomatici australiani. Nonostante le smentite del governo, i dipendenti hanno di recente accusato la società di aver tagliato i costi e quindi gli equipaggiamenti necessari alla difesa dello staff.
Le cause dell’omicidio non sono chiare, ma il ministro degli Affari Esteri australiano Julie Bishop ha dichiarato che la morte dell’uomo non è da legare all’attuale situazione politica dell’Iraq.
Il primo ministro Malcolm Turnbull si è rifiutato di commentare l’accaduto, ma il governo australiano ha confermato di avere già innalzato il livello di sicurezza dell’ambasciata.