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Bus 205.

Storia di un semi creativo

Di Allegra Salvadori
Pubblicato il 7 Apr. 2013 alle 20:21

In pelle. Nere. Allacciate. A punta. Avranno si e no 5 mesi, ma non le usa tutti i giorni. Lavora in un’agenzia, a Shoreditch, il quartiere di Londra dedicato agli artisti, un tempo periferia di Londra popolata da etnie diverse. Ma lui non è un artista. Avrebbe voluto. Ma non è così creativo, infondo. Il suo lavoro è più manageriale, deve dimostrare che è serio e capace, ecco perché le scarpe serie. Shoreditch, l’area è tra le più ambite per le serate londinesi, con i suoi ristoranti e locali sempre pieni di personaggi bizzarri. Graffiti sulle pareti di quasi tutti gli edifici, perchè l’arte possa esprimersi sotto ogni forma. Sono le 9 del mattino e non c’è dubbio che stia andando in ufficio. Ha 30 anni, la sua fidanzata è bionda, carina ma il giovedì sera si ubriaca. Non fa sport, non fuma, la sua casa è disordinata. Gli piace uscire con gli amici. E’ il tipo di persona che se sbaglia, si mette le mani fra le tempie e se c’è da chiedere scusa, sa farlo. Parla veloce e con un accento del nord. Ha voluto conquistare Londra ed è per questo che è qui, potrebbe fare di più, ma non è poi così ambizioso. Quando guarda la tv, sta sbracato sul divano per stendere quelle gambe lunghe e secche. Non cura le sue scarpe, piuttosto, le ricompra. Uomo. Voto alle scarpe: 4.

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