Nel primo trimestre 2021 raggiunto il massimo storico per i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati che si attestano a 81 milioni di euro (+24%) e ottima performance dei ricavi nel Commercial e Corporate Banking (+21%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fronte di un contesto macroeconomico in miglioramento, si registrano segnali positivi da parte dei nostri clienti: oltre un terzo ha scelto di anticipare la ripresa dei pagamenti delle rate che beneficiavano delle moratorie. Concreti contributi commerciali dalla digitalizzazione del business.
• Posizione patrimoniale rafforzata con CET1 all’11,77% (+0,48% rispetto al 31 dicembre 2020)
• Margine di intermediazione totale a 137,7 milioni di euro in crescita del 30% rispetto al primo trimestre 2020
• Costo del credito pari a 16 milioni di euro inclusi gli 8 milioni di euro di accantonamenti addizionali su crediti in bonis nell’ambito di ulteriore prudenza in relazione allo scenario Covid-19
• Solida posizione di liquidità: circa 1,2 miliardi di euro al 31.03.2021 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.400%)
• Raccolta retail stabile a 4,5 miliardi di euro
• Dividendo di 0,47 euro per azione in pagamento il 26 maggio
• Margine di intermediazione in crescita a 137,7 milioni di euro (+30% rispetto al 31.03.2020) che beneficia della ripresa
macroeconomica e della progressiva normalizzazione del business Npl.
• Costi operativi a 91,3 milioni di euro (+24,2% rispetto al 31.03.2020) per maggiori costi variabili legati all’attività legale del
Settore Npl, l’ingresso nel perimetro di Farbanca e nuove progettualità ICT.
• Utile netto pari a 20,1 milioni di euro, in aumento di 10 milioni di euro rispetto al primo trimestre dell’anno precedente
(escludendo da quest’ultimo la plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione
dell’immobile milanese di Corso Venezia).
• CET1 in crescita all’11,77% (11,29% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP dell’8,12%; TCR: 15,47% (14,85% al
31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP del 12,5%. Tali risultati sono calcolati senza includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2021.
• CET1: 15,97% (15,47% al 31 dicembre 2020); TCR: 20,51% (19,87% al 31 dicembre 2020). Tali risultati sono calcolati al
netto degli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2021.
«Banca Ifis è un’organizzazione unica, molto resiliente e capace di presidiare specifici business che richiedono un grado di competenza distintiva elevata» esordisce Frederik Geertman, amministratore delegato del Gruppo.
«I risultati del primo trimestre, che si chiude con un utile netto di periodo di 20,1 milioni di euro, confermano dunque la validità di un modello basato su qualità e specializzazione che ha oggi buone performance industriali. Il business commerciale ha dimostrato grande dinamicità e maggiori erogazioni soprattutto nei mutui garantiti da Mediocredito Centrale, riportando ricavi pari a 65 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al primo trimestre 2020. Stiamo accelerando sulla digitalizzazione dei processi in ottica di efficienza, velocità e omnicanalità, raccogliendo già concreti contributi commerciali. Nel primo trimestre del 2021, un quinto dei nostri nuovi clienti è stato acquisito digitalmente. L’obiettivo è incorporare la tecnologia nei nostri processi e offrire ai clienti un’esperienza “a misura di impresa”.
Le nuove piattaforme consentiranno non solo il marketing dei prodotti della Banca ma anche e soprattutto la gestione più automatizzata del back office per focalizzare persone e competenze su attività a alto valore aggiunto» prosegue Geertman.
«La performance del business Npl, con ricavi pari a 58,3 milioni di euro, +35% rispetto al primo trimestre 2020, beneficia della normalizzazione dell’attività dei tribunali e della migliore gestione dei piani di recupero volontari con l’aumento dei “saldi e stralci” sui piani di rientro più incerti, sulla base dell’analisi di ogni singola posizione. Nel business Npl la strategia è volta a ottimizzare l’attività di servicing in termini di costi e tempistiche di recupero: in questi primi tre mesi dell’anno abbiamo raggiunto il massimo storico per i recuperi di cassa sui portafogli acquistati che si attestano a 81 milioni di euro, in incremento del 24% rispetto al primo trimestre 2020. Il costo del credito è stato pari a 16 milioni di euro e include 8 milioni di euro di accantonamenti addizionali su crediti in bonis nell’ambito di ulteriore prudenza in relazione allo scenario Covid-19. Abbiamo dedicato una particolare attenzione al monitoraggio dei crediti in moratoria con un’analisi per settore e per le principali posizioni. I primi feedback sono positivi: ad oggi un terzo dei nostri clienti ha scelto di anticipare la ripresa dei pagamenti delle proprie rate che beneficiavano delle moratorie grazie al progressivo miglioramento del contesto macroeconomico. Il CET1 ha raggiunto l’11,77%, calcolato escludendo l’utile del trimestre. L’allocazione del capitale sarà fatta in base alla redditività delle singole unità di business e dei singoli progetti, mantenendo comunque la diversificazione del business commerciale e gli Npl che ha confermato la sua valenza anche nella crisi del Covid-19» conclude Geertman.
Il margine di intermediazione si attesta a 137,7 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al 31 marzo 2020, pari a 106
milioni di euro. Tale aumento di 31,8 milioni di euro è legato principalmente ai seguenti fattori:
• effetto del migliore contesto economico generale sul Settore Npl, in particolare dell’attività dei tribunali e di conseguenza delle azioni legali per il recupero crediti che ha comportato una crescita del margine di intermediazione pari a circa 15,0 milioni di euro;
• apporto del Settore Commercial & Corporate Banking, con una crescita pari a circa 11,2 milioni di euro, principalmente riconducibile all’Area di Business Corporate Banking & Lending a seguito: o del contributo per 4,8 milioni di euro di Farbanca S.p.A. (società non ancora facente parte del Gruppo Banca Ifis nel primo trimestre 2020); o del risultato netto positivo delle attività valutate al fair value per 2,0 milioni di euro, in crescita di 4,0 milioni di euro rispetto all’effetto negativo registrato nei primi tre mesi del 2020 riconducibile al particolare contesto macroeconomico e all’instabilità dei principali indici quotati utilizzati nei modelli di valutazione;
• il positivo contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core, con una crescita pari a circa 5,6 milioni di euro, per il maggior apporto sia della PPA per circa 2,8 milioni di euro, per alcune estinzioni anticipate effettuate a inizio 2021, sia di altre componenti positive del margine di intermediazione connesse agli investimenti in attività finanziarie.
Al 31 marzo 2021 le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 16,1 milioni di euro rispetto ai 18,5 milioni di euro al 31 marzo 2020 (-13,0%). In particolare, l’Area Factoring nel primo trimestre 2021 registra riprese nette per 4,3 milioni di euro riconducibili alla diminuzione delle esposizioni deteriorate, in particolare in settori considerati più a rischio in relazione agli effetti economici della pandemia nonché a una revisione dei modelli di valutazione del rischio di credito. A tale contribuzione positiva si contrappongono l’Area Leasing, le cui rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 3,7 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 marzo 2020) e l’Area Corporate Banking & Lending, con rettifiche nette per 6,3 milioni di euro, in aumento di 4,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, dovute ad accantonamenti addizionali prudenziali in relazione allo scenario Covid-19. Infine, il Settore Governance & Servizi e Non Core contribuisce con rettifiche nette per 10,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 7,5 milioni di euro al 31 marzo 2020 principalmente per la svalutazione di una posizione significativa del portafoglio in run-off.
I costi operativi sono pari a 91,3 milioni di euro in crescita del 24,2% rispetto al 31 marzo 2020. Il trend è legato all’aumento delle spese del personale, dovuto principalmente all’ingresso di Farbanca a perimetro, a più alti costi legali e di recupero Npl, a nuove progettualità ICT, maggiori investimenti in marketing e pubblicità, a cui si aggiungono gli accantonamenti netti di periodo a fondi per rischi e oneri e al Fondo di Risoluzione Unico (SRF).
• Le spese per il personale, pari a 33,8 milioni di euro, registrano un incremento del 5,5% (32,0 milioni di euro al 31 marzo 2020). Il leggero aumento di tale voce rispetto al primo trimestre del 2020 è dovuto principalmente all’ingresso nel Gruppo Banca Ifis di Farbanca S.p.A. per circa 0,8 milioni di euro e a maggiori accantonamenti variabili per circa 1,0 milioni di euro. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2021 è pari a 1.765, rispetto a 1.750 risorse al 31 marzo 2020.
• Le altre spese amministrative al 31 marzo 2021 sono pari a 52,5 milioni di euro e aumentano del 29,5% rispetto al 31 marzo 2020 principalmente per maggiori spese legali e di recupero Npl (+5,5 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020 impattato dalla chiusura dei tribunali), ingresso di Farbanca nel perimetro di consolidamento (+1,2 milioni di euro), maggiori costi legati a progettualità ICT (+2,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020), servizi professionali (+0,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2020) e investimenti di marketing e pubblicità (+0,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2020).
• Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 7,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 4,9 milioni di euro al 31 marzo 2020. Gli accantonamenti netti del periodo sono riferiti per 4,0 milioni di euro al Fondo di Risoluzione Unico (SRF). Sono anche presenti accantonamenti per 2,5 milioni di euro relativi a impegni a erogare fondi e garanzie.
• Gli altri proventi netti di gestione, pari a 6,8 milioni di euro, registrano un decremento del 14,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che era positivamente influenzato da indennizzi a fronte di garanzie ricevute su cessioni di portafogli Npl.
Al 31 marzo 2021 l’utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 20,1 milioni di euro, in aumento di 10 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2020 (escludendo da quest’ultimo la plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia).
Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 31 marzo 2021. L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking registra un incremento del 40,5% rispetto al 31 marzo dell’anno precedente e si attesta a 15,3 milioni di euro. Tale variazione è determinata dalla crescita del margine di intermediazione per 11,2 milioni di euro e da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 5,3 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. I costi operativi sono complessivamente aumentati di 8,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020.
• Il contributo dell’Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking nel periodo ammonta a 34,0 milioni di euro, in diminuzione del 6,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al minor contributo sia del margine di interesse (in calo di 1,2 milioni di euro, -5,3%) sia delle commissioni nette (in diminuzione di 1,3 milioni di euro, -9,0%). Nel periodo, il margine di intermediazione risulta inferiore di 2,4 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre del 2020.
• Il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a 13,6 milioni di euro, +15% rispetto al 31 marzo 2020. La maggiore marginalità è dovuta per 1,9 milioni di euro a minori interessi passivi. Tale effetto positivo a livello di margine di interesse è parzialmente compensato dalla riduzione del margine commissionale per 0,2 milioni di euro.
• Il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking & Lending è pari a 17,3 milioni di euro e risulta in aumento di 11,7 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2020. In dettaglio, l’incremento è dato dalla somma di 6,7 milioni di euro di margine di interesse, un milione di euro di commissioni e 4 milioni di euro di altre voci che compongono il margine di intermediazione.
L’utile di periodo del Settore Npl è pari a circa 11,5 milioni di euro, in crescita del 69,5% rispetto al risultato dello
stesso periodo del 2020, grazie alla ripresa di tutte le attività di business.
Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 58,3 milioni di euro (+34,8%) rispetto ai 43,2 milioni di euro al 31 marzo 2020. L’incremento è dovuto sia all’aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato che hanno generato interessi attivi per 36,2 milioni di euro (in aumento del 4,9% al 31 marzo 2021) sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni, con un effetto sul margine di interesse di 27,5 milioni di euro nel primo trimestre 2021 (+82,5%).
Gli incassi del Settore Npl nel primo trimestre 2021 sono pari a 80,9 milioni di euro, +24% rispetto ai 65,2 milioni di euro del primo trimestre 2020, e includono le rate incassate da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.
I costi operativi passano da 33,5 milioni di euro del primo trimestre 2020 a 41,5 milioni di euro del 31 marzo 2021, un aumento del 23,9% principalmente dovuto ai costi variabili collegati al recupero dei crediti.
Il Settore Governance & Servizi e Non Core al 31 marzo 2021 registra una perdita di 6,0 milioni di euro rispetto all’utile di 8,8 milioni di euro del 31 marzo 2020, che beneficiava notevolmente della plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24,2 milioni di euro della cessione dell’immobile di Corso Venezia a Milano.
Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 14,5 milioni di euro, in aumento di 5,6 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, per un incremento sia dell’Area Non Core di 4,7 milioni di euro sia dell’Area Governance & Servizi di 0,9 milioni di euro.
I costi operativi si attestano a 12,9 milioni di euro in crescita di 0,9 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2020.
L’incremento è quasi esclusivamente legato al maggior costo per il contributo al Fondo di Risoluzione Unico (SRF): circa un milione di euro in più rispetto allo stanziamento dello stesso periodo dello scorso anno.
Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.032,1 milioni di euro con un decremento dell’1,1% rispetto al 31 dicembre 2020 (9.135,4 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,4 miliardi di euro (1,3 miliardi al 31 dicembre 2020). Il Settore Commercial & Corporate Banking è in calo rispetto al saldo dell’omologo periodo del precedente esercizio (-2,7%). Tale riduzione è concentrata soprattutto nell’Area Factoring (-8,8%) ed è stata solo parzialmente compensata dalla crescita dell’Area Corporate Banking & Lending (+5,0%, pari a una crescita di circa 92 milioni di euro); in lieve flessione anche l’Area Leasing, -0,6%. In riduzione dello 0,5% i crediti del Settore Npl, mentre si registra un aumento di 63,5 milioni di euro delle esposizioni del Settore Governance & Servizi e Non Core, principalmente per l’effetto di acquisti di titoli di debito.
Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.598,0 milioni di euro al 31 marzo 2021 contro i 1.591,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020 (+0,4%). Al netto del portafoglio del Settore Npl, i crediti deteriorati si attestano a 222,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 210,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020.
Nei primi tre mesi del 2021 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa 1,2 miliardi di euro al 31 marzo 2021 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere
un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.400% e al 100%).
Al 31 marzo 2021 il totale della raccolta è di 9.735,3 milioni di euro, -1,7% rispetto alla fine dell’esercizio 2020, e la struttura del funding risulta così composta:
• 56,8% Clientela;
• 10,9% Titoli di debito;
• 9,2% ABS;
• 20,5% TLTRO;
• 2,7% Altro.
I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2021 a 5.526,3 milioni di euro: +1% rispetto al 31 dicembre 2020, registrando una sostanziale stabilità della raccolta retail (principalmente Rendimax e Contomax), che ammonta a 4.489,2 milioni di euro a fine marzo 2021 (+0,7%).
I debiti verso banche sono pari a 2.251,1 milioni di euro, in riduzione del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2020.
I titoli in circolazione al 31 marzo 2021 ammontano a 1.957,9 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 2.069,1 milioni di euro di fine 2020. Nel corso del primo trimestre 2021 è stato integralmente rimborsato, per raggiungimento della relativa scadenza, il prestito obbligazionario emesso a suo tempo dall’incorporata Interbanca, che al 31 dicembre 2020 presentava un saldo residuo di 62,7 milioni di euro.
Al 31 marzo 2021 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo risulta in crescita dell’1,4%, attestandosi a 1.571,7 milioni di euro rispetto ai 1.550,0 milioni di euro di fine 2020, principalmente per il risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 20,1 milioni di euro e per la variazione netta positiva per 0,9 milioni di euro della riserva da valutazione su titoli nel primo trimestre 2021.
I coefficienti con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 31 marzo 2021 si attestano per il CET1 all’11,77% (rispetto al 11,29% al 31 dicembre 2020), per il TIER1 all’12,38%
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” e alla sezione “Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.
Il 1° gennaio 2021 nel Settore Npl è stata completata la riorganizzazione societaria con la realizzazione di una filiera verticale volta a garantire la separazione e l’indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di recupero. Le attività del Gruppo nel comparto dei Non Performing Loans sono state dunque riorganizzate in tre società: Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Ifis Real Estate. La prima si occupa dell’acquisizione dei portafogli, la seconda della gestione e del recupero mentre Ifis Real Estate si occupa delle attività immobiliari al servizio delle altre due società.
Il 14 gennaio 2021 l’Amministratore indipendente Divo Gronchi ha rassegnato, con decorrenza immediata, le dimissioni dalla carica di Consigliere e, conseguentemente, di componente del Comitato Nomine e dell’Organismo di Vigilanza della Società. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni del dottor Divo Gronchi, ha deliberato di integrare la composizione del Comitato Nomine individuando come nuovo membro Monica Billio. Il Consiglio ha, altresì, deliberato di integrare la composizione dell’Organismo di Vigilanza della Banca nominando come nuovo membro Beatrice Colleoni.
L’11 febbraio 2021 l’Amministratore Delegato, Luciano Colombini ha rassegnato le proprie dimissioni già preannunciate a dicembre 2020, dal ruolo di Amministratore Delegato e dalla carica di consigliere di amministrazione di Banca Ifis, per intraprendere nuove sfide professionali. Il dott. Colombini ha cessato dalla carica alla conclusione dell’assemblea degli azionisti del 22 aprile 2021. In data 11 febbraio 2021 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha, quindi, approvato, con il parere favorevole del Comitato Remunerazioni e del Collegio sindacale, un accordo per la cessazione dei rapporti con Luciano Colombini. L’accordo, in linea con la Politica di Remunerazione approvata dalla Banca, prevede che venga riconosciuto al dott. Colombini il compenso per la carica di Amministratore Delegato fino alla data di effettiva cessazione, nonché le componenti differite del bonus già maturato e riconosciuto per l’esercizio 2019, che saranno erogate nei tempi e nei modi previsti dalla Politica di Remunerazione. Inoltre il dott. Colombini, alla data di cessazione dalla carica, percepirà un trattamento di fine mandato pari ai compensi, fissi e variabili, previsti per la durata residua del mandato triennale originariamente conferitogli (12 mensilità di remunerazione ricorrente), da corrispondersi con le tempistiche e secondo le modalità previste nella Politica di Remunerazione (e, dunque, per il 50% in strumenti finanziari, con un periodo di differimento di una quota pari al 40% del trattamento, di 3 anni, ferma, in ogni caso, l’applicazione di clausole di malus e di clawback). Non sono previsti obblighi di non concorrenza.
Il 22 marzo 2021 Banca Ifis ha comunicato di aver realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione. L’operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l’iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L’operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell’operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ordinanze di assegnazione) di proprietà della controllata Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato IFIS NPL 2021-1 SPV S.r.l. che ha emesso delle note senior, mezzanine e junior.
L’Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi il 22 aprile 2021 sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg ha approvato il Bilancio d’esercizio 2020 e la distribuzione di un dividendo lordo unitario pari a 0,47 euro per azione dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. L’importo verrà messo in pagamento dal 26 maggio 2021 con record date il 25 maggio 2021 e data stacco cedola (n. 23) il 24 maggio 2021. L’Assemblea ha confermato alla carica di Amministratore Delegato Frederik Geertman, già cooptato come consigliere in data 11 febbraio 2021, e ha approvato la proposta dell’azionista di maggioranza La Scogliera S.p.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Monica Regazzi in sostituzione del consigliere dimissionario Luciano Colombini. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell’Assemblea degli azionisti, ha quindi nominato l’Ing. Frederik Geertman Amministratore Delegato di Banca Ifis, conferendogli i relativi poteri.
In data 13 maggio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha verificato i requisiti di indipendenza, secondo i criteri contenuti nel TUF e nel Codice di Autodisciplina per le Società Quotate, in capo al consigliere Monica Regazzi.
Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
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