All’interno della cava della ditta Celi di Massa d’Albe è stato fatto esplodere in sicurezza l’ordigno trovato lo scorso 11 febbraio ad Avezzano risalente alla Seconda guerra mondiale: una bomba rimasta intatta con i suoi 454 chilogrammi di peso, che potenzialmente sarebbe potuta esplodere in qualsiasi momento.
Alle 13 l’ordigno di fabbricazione americana era stato posto nel fornello di brillamento costruito dai militari del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano.
Con il tritolo è stata poi portata a termine l’operazione. Gli operatori della Croce Rossa e i volontari hanno intanto riaperto i varchi per trasportare gli anziani allontanati dalla “zona rossa” verso le loro case. Sfollati anche i pazienti della clinica Di Lorenzo, che a breve torneranno nella struttura.
Molti esercenti più lontani dal punto dell’esplosione hanno anticipato l’apertura alle 7 per ospitare i cittadini evacuati “Ringrazio i cittadini di Avezzano per il senso di responsabilità e per il modo esemplare con cui hanno risposto a questa chiamata – ha dichiarato il sindaco Giovanni Di Pangrazio – Avezzano ancora una volta ha dimostrato che nei momenti difficili sa rispondere, ci ha fatto gestire al meglio queste attività difficili e pericolose. Ringrazio tutti i volontari, la protezione civile, i militari del 6° reggimento Genio Pionieri, la Croce Rossa e tutti gli agenti di stato. Un prova di grande responsabilità, di esempio, oggi ha dimostrato Avezzano”.