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In Australia sette membri di una famiglia, tra cui quattro bambini, sono stati trovati morti per colpi d’arma da fuoco

La polizia australiana sulla scena del crimine

L'11 maggio 2018, sette persone sono state trovate morte all'interno di una fattoria nella città di Osmington, nell'Australia occidentale. Si tratta della peggiore sparatoria di massa in Australia dal 1996.

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 13 Mag. 2018 alle 10:42 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:30

L’11 maggio 2018, sette persone sono state trovate morte all’interno di una fattoria nella città di Osmington, nell’Australia occidentale.

Si tratta della peggiore sparatoria di massa in Australia dal 1996.

Secondo quanto riportato dall’Abc, le vittime sono quattro bambini e tre adulti, tutti appartenenti alla stessa famiglia, i Miles, molto noti nella comunità locale.

Giunta sul posto, la polizia ha trovato, insieme ai cadaveri, tre pistole, che secondo quanto riferito appartenevano al nonno dei quattro bambini uccisi.

Le vittime sono Katrina Miles, 35 anni, i suoi quattro figli di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, la madre e il padre di Katrina, Cynda e Peter Miles.

L’ipotesi più accreditata per ora sembra quella dell’omicidio suicidio.

In una conferenza stampa tenuta il 12 maggio, il commissario di polizia Chris Dawson ha dichiarato: “Confermo che tutte e sette le vittime hanno subito ferite d’arma da fuoco”.

Gli altri membri della famiglia Miles hanno rilasciato una dichiarazione esprimendo il loro shock per la sparatoria.

“Siamo devastati da questo evento scioccante. Siamo sbalorditi e stiamo ancora cercando di capire come sia potuto accadere”, si legge nel testo del comunicato.

“Chiediamo rispettosamente alla comunità di astenersi dallo speculare sulle circostanze che circondano questo tragico incidente”.

“Ringraziamo la comunità per il loro sostegno e chiediamo che la nostra privacy sia rispettata mentre viviamo questo lutto”.

La polizia aveva in un primo momento affermato di aver trovato cinque corpi all’interno della casa e due all’esterno.

I quattro figli di Katrina Miles, di nome Taye, Rylan, Ayre e Kadyn Cockman, avevano tra gli otto e i tredici anni.

Il commissario Dawson ha detto che la polizia era in contatto con il loro padre, un falegname locale di nome Aaron Cockman, che era separato dalla madre dei suoi figli.

“È comprensibilmente in lutto”, ha detto Dawson. “Gli stiamo dando tutto il supporto possibile.”

La polizia è stata chiamata nella proprietà di Osmington, che si trova a circa 20 chilometri dalla città turistica di Margaret River, poco dopo le ore 5 dell’11 maggio, ora locale.

Dawson ha dichiarato che a chiamare era stato un uomo, senza tuttavia confermare se sia stato il nonno dei bambini e proprietario delle pistole, Peter Miles, a fare la chiamata.

 

Una vicina di casa dei Miles, Felicity Haynes, ha descritto i componenti della famiglia come “persone adorabili”.

Dopo il massacro del 1996 avvenuto a Port Arthur, in Tasmania, l’Australia ha promulgato severe leggi sulle armi da fuoco, in particolare sulle armi automatiche e semi-automatiche.

 

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