Che ora è? Per rispondere a questa banalissima domanda basta guardare l’orologio e la risposta sarà altrettanto banale. Ma per avere una risposta originale si guarderà un orologio diverso da tutti gli altri, perché sarà l’orologio di Apple – e forse non ci sarà nemmeno più bisogno di sapere che ore sono.
iWatch dovrebbe essere l’orologio secondo Apple, quindi un orologio incorporato su un dispositivo elettronico con schermo touch che fornisce anche informazioni e interazioni. La logica dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad arriverà anche sull’orologio. Touch, smart e online. Guardo che ore sono e intanto controllo la posta e il calendario oppure Facebook. Dallo smartphone allo smartwatch.
L’aspetto più ironico di questo progetto è, ovviamente, la variabile tempo: quando sarà presentato iWatch? Le voci di corridoio iniziano ad uscire allo scoperto e indicano la fine del 2013. Finora è ben lontano dallo stadio di sviluppo di Google Glass. Gli occhiali e la vista, quindi lo spazio, stanno diventando il dominio di Google. Invece il tempo fa gola ad Apple e, probabilmente, anche a Microsoft e Sony.
Il corpo umano diventa sempre di più una prolunga biologica della tecnologia. Basta con computer da tavolo e smartphone in tasca; la tecnologia si indossa, si collega al web ma si collega anche al corpo, per aprire una connessione bio-tecnologica. E’ la wearable technology, l’high-tech per il corpo. La next generation dei gadget elettronici vuole accompagnare i loro utenti sempre e ovunque. Sono già tante le applicazioni “fisiche” attualmente operanti su smartphone, come Nike+ Running o Fitocracy, che con uno smartwatch potranno espandersi incredibilmente.
Anche l’orologio cambia. Non è più soltanto moda, fashion, style. Diventa anche high-tech. Allora è la fine dell’orologio di classe, di fattura artigianale con tutti quelle microscopiche rotelle e quel caratteristico tic-tac che riempiva il silenzio? Lo smartwatch, di Apple o di Microsoft o di Sony, è già il primo rintocco di uno stravolgimento della vita quotidiana in uno dei suoi elementi più forti e anche complicati: il tempo.
Alla fine, la lezione dell’iPhone è semplice: i telefoni non servono più per telefonare. Sarà così anche per gli orologi?