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    Dal primo sindaco transgender alla sconfitta di Claudio Cecchetto: ecco alcune curiosità sulle amministrative

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 28 Mag. 2019 alle 08:38 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:18

    Amministrative 2019: le curiosità dai comuni d’Italia | Dal primo sindaco transgender alla sfida madre figlia per la poltrona di sindaco: ecco alcune curiosità sulle amministrative (qui i risultati città per città).

    Amministrative 2019: le curiosità dai comuni d’Italia | Il primo sindaco transgender d’Italia.

    A Tromello, paese con meno di 4mila abitanti in provincia di Pavia, è stato eletto il primo sindaco transgender d’Italia. Il suo none è Gianmarco Negri, 40 anni, di professione avvocato.

    Nato donna, nel corso degli anni si è sottoposto a una serie di interventi chirurgici per cambiare sesso, culminati poi con la modifica anagrafica.

    Negri ha vinto le amministrative ottenendo il 37,54 per cento dei voti con una lista civica, “CambiaMenti per Tromello”, e battendo tre avversari tra cui l’esponente della Lega Renato Cappa, che ha ottenuto il 25,79 per cento, e il vicesindaco uscente Antonio Pavia, di centrodestra, che si è fermato al 23,16 per cento.

    “Speriamo che ci siano anche molti altri eletti ed elette lesbiche gay e trans da questa tornata elettorale, per un Italia più inclusiva e libera” è stato il commento di Fabrizio Marrazzo, portavoce di “Gay Center”, alla vittoria di Negri.

    Amministrative 2019: le curiosità dai comuni d’Italia | Da Mimmo Lucano a Claudio Cecchetto: i volti noti

    Candidato come consigliere comunale con la lista civica “Il cielo sopra Riace”, l’ex sindaco della cittadina calabrese Mimmo Lucano non è riuscito a essere eletto. La lista con cui era candidato Lucano, infatti, ha preso il 29,01 per cento ottenendo un solo seggio, che andrà alla candidata sindaco Maria Spanò, ex assessore ai Lavori pubblici.

    Il nuovo primo cittadino di Riace, invece, è il vigile urbano Antonio Trifoli, eletto sindaco con il 41,89 per cento dei voti.

    Non ce l’ha fatta neanche Claudio Cecchetto, candidato sindaco di Misano Adriatico.

    Al cantante del “Gioca Jouer”, infatti, sono mancati circa 400 voti per riuscire a farsi eleggere primo cittadino del comune riminese.

    La poltrona di sindaco è andata a Fabrizio Piccioni, vicesindaco uscente di centrosinistra che ha ottenuto 2883 voti a dispetto dei 2490 di Cecchetto, a guida della lista civica “W Misano Viva”.

    Il fondatore di Radio Deejay nonché talent scout nel mondo della musica e dello spettacolo, ha comunque preceduto la candidata del centrodestra Veronica Pontis, che si è fermata al 19,3 per cento, e quella del Movimento 5 Stelle Daniela Ruggeri, che ha ottenuto il 7,5 per cento.

    Chi non conosce sconfitte è Ciriaco De Mita che alla veneranda età di 91 anni è stato rieletto sindaco di Nusco per il secondo mandato consecutivo.

    Amministrative 2019: le curiosità dai comuni d’Italia | Quando il comune è una questione di famiglia

    Anche nelle migliori famiglie spesso capita di discutere di politica per via di visioni opposte. In alcune, invece, può anche capitare di sfidarsi per la poltrona di sindaco.

    È quello che è successo a Perlo, in provincia di Cuneo, dove mamma e figlia si sono ritrovate l’una contro l’altra per la carica di primo cittadino.

    A spuntarla è stata la figlia, Simona Rossotti, già sindaco di Perlo dal 2004 al 2014, che con la sua lista “Oggi e domani per Perlo” ha battuto la madre Graziella Franco, candidata con “Uniti per la montagna”.

    La Rossotti, che è stata recentemente assessore comunale a Como con deleghe a sicurezza stradale, sport, politiche giovanili, ha ottenuto 67 voti, pari all’80,72 per cento, a fronte delle 16 preferenze, corrispondenti al 19,28 per cento, della mamma Simona.

    A Codognè, in provincia di Treviso, la trentanovenne Lisa Tommasella, candidata della Lega, è la nuova prima cittadina del comune. La particolarità è che la donna subentra al marito Roberto Bet, sindaco uscente, anch’egli del Carroccio.

    La Tommasella, eletta con il 67,2 per cento, ha battuto la candidata del centrosinistra Lorena Andretta, che ha ottenuto il 32,8 per cento.

    La neo sindaca ha festeggiato il risultato arrivando davanti al municipio a cavallo e sventolando la bandiera veneta dell’autonomia.

    Amministrative 2019: le curiosità dai comuni d’Italia | Questione di voti 

    A Banzi, comune in provincia di Potenza, domenica 9 giugno i cittadini saranno chiamati nuovamente a votare per eleggere il sindaco.

    La prima tornata elettorale, infatti, si è conclusa con un clamoroso pareggio, che ha visto entrambi i candidati prendere 447 voti a testa. A spartirsi equamente i voti sono stati Giuseppina Duca, candidata di “Cambiamo Banzi” e Pasquale Caffio, esponente di “Uniti per Banzi”.

    A Savignano sul Panaro, in provincia di Modena, invece, Enrico Tagliavini, candidato della lista civica di centrosinistra “Progettiamo Savignano” è stato eletto sindaco grazie a un solo voto di differenza.

    Tagliavini, infatti, ha ottenuto 2391 preferenze a fronte dei 2390 voti andati allo sfidante Rosamaria Carmignano della “Lista dei cittadini, insieme per Savignano”. Con 117 schede nulle e 162 bianche, la richiesta di riconteggio da parte dello sconfitto è pressoché certa.

    Infine una curiosità su San Luca, comune calabrese, che torna ad avere un sindaco dopo sei anni.

    Nel 2013, infatti, il comune fu sciolto per infiltrazioni mafiose e da quel giorno vi sono alternati solo commissari.

    Nel 2015, invece, le elezioni non furono validate perché presente una sola lista, mentre gli anni successivi nessun candidato si era presentato alle elezioni.

    Stavolta, invece, Bruno Bartolo è stato eletto primo cittadino con il 90,31 per cento dei voti. Il neo sindaco ha sconfitto Klaus Davi, noto massmediologo che ha raccolto solo 137 voti a fronte dei 1231 di Bartolo.

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