Wikipedia Italia oscurata: i motivi della protesta | Perché non funziona
Le pagine in italiano di Wikipedia sono tornate attive, dopo essere rimaste oscurate per due giorni.
La versione italiana della più grande enciclopedia virtuale al mondo è tornata online intorno alle 12.20 di oggi, giovedì 5 luglio 2018.
Il team di Wikipedia Italia aveva deciso di bloccare l’accesso al sito in protesta contro la direttiva sul copyright in approvazione al Parlamento europeo
Le pagine sono tornate visibili agli utenti dopo che la plenaria del Parlamento europeo ha rimandato il voto a settembre.
La posizione del Parlamento europeo
La proposta del Parlamento europeo di direttiva sui diritti d’autore nel mercato digitale esclude l’applicazione delle nuove norme a enciclopedie online a fini non commerciali, come Wikipedia, o piattaforme open source, come GitHub.
Lo hanno sottolineato ieri, mercoledì 4 luglio, fonti dello stesso Europarlamento, dopo la decisione di Wikipedia in Italia di oscurare il suo sito per protestare contro la proposta di direttiva.
La vicenda
Dalla mattina di martedì 3 luglio 2018, le pagine in italiano di Wikipedia erano oscurate per protesta contro la direttiva sul copyright in approvazione al parlamento europeo.
Sulle pagine compariva un messaggio firmato dalla Comunità italiana di Wikipedia che spiega le ragioni della decisione di bloccare il servizio.
Secondo il team che cura le pagine in lingua italiana della più grande enciclopedia virtuale del mondo, la proposta in discussione all’Europarlamento “minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni”. Tanto che la stessa Wikipedia “rischierebbe di chiudere”.
La discussione della direttiva, proposta il 20 giugno, era in calendario per oggi, 5 luglio.
La plenaria del Parlamento europeo ha però respinto l’avvio del mandato a negoziare un compromesso con il Consiglio Ue.
Il testo che avrebbe dovuto dare il via libera all’inizio del negoziato, messo a punto dalla Commissione giuridica di Strasburgo, è stato bocciato dall’aula.
I voti contrari sono stati 318, i favorevoli 278, gli astenuti 31. Il testo sarà di nuovo all’esame della Plenaria e sarà votato nella prossima sessione di settembre.
Tra le misure previste, c’è quella che introduce la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l’uso di brevi frammenti di testo.
Secondo Wikipedia, questo potrebbe portare a un controllo sulla libera circolazione delle informazioni online.
Di seguito il testo integrale del messaggio della Comunità italiana di Wikipedia:
Cara lettrice, caro lettore,
Il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet.
Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere.
La proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee (qui), 169 accademici (qui), 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica (qui) e di Wikimedia Foundation (qui).
Per questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare tutte le pagine dell’enciclopedia. Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikimedia, a partire dall’abolizione degli artt. 11 e 13, nonché l’estensione della libertà di panorama a tutta l’UE e la protezione del pubblico dominio.
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