In vista della sua quotazione in Borsa, Spotify ha provveduto a cancellare tutti gli account che, tramite un’applicazione non ufficiale, aggirano il sistema e riescono ad utilizzare la versione premium senza pagare l’abbonamento.
Spotify è la piattaforma di streaming musicale più utilizzata nel mondo, con 160 milioni di utenti attivi, tra abbonati e non. Il servizio, infatti, offre due versioni dell’applicazione, una “free” e una “premium”.
Con la registrazione alla versione gratuita gli utenti devono sorbirsi le pubblicità prima di ogni canzone, devono sottostare alla riproduzione casuale dei brani senza poter scegliere cosa ascoltare e, quando capita una canzone che non amano, non la possono saltare.
La versione premium, invece, offre le funzioni appena elencate al costo di dieci euro al mese.
Per questo motivo, come spesso accade con i servizi a pagamento, i più parsimoniosi hanno trovato il modo di aggirare l’applicazione e di ascoltare musica gratuitamente senza le limitazioni del caso.
Tramite l’utilizzo di un’applicazione non ufficiale, infatti, era possibile ottenere Spotify in versione premium senza tirare fuori neanche un centesimo.
Attualmente, però, Spotify sta provvedendo a cancellare tutti gli account truffaldini per mettere in regola i propri conti e per prepararsi alle quotazioni in Borsa, con la speranza che, di tutti gli utenti bannati, almeno una parte passi alla versione a pagamento legale.
Ma la reazione degli italiani alla decisione presa dalla piattaforma musicale è stata una vera e propria rivolta: piuttosto che accettare silenziosamente di non poter più truffare Spotify, gli utenti illegali si sono vendicati per lo smacco subito invadendo gli store digitali di Apple e Android con recensioni da una stella e insulti pesanti.
I commenti dal web
“Io ero uno di quei ‘furbetti’ come dite voi che usava Spotify craccato. Non è possibile fare pagare così tanto un’applicazione di musica, fate solo ridere”, è uno dei tanti commenti che appaiono tra le recensioni.
“Pagare a quel prezzo il premium per scegliere la musica è una truffa e mo avete pure tolto le versioni craccate, fate pena”, scrive un altro utente.
Si sono sfogati così gli utenti che si sono visti cancellare i loro account: non contenti di aver truffato un’applicazione per chissà quanti mesi, al primo provvedimento si sono ribellati a suon di insulti.