Vedere un uomo partorire potrebbe non appartenere più solo all’immaginario della fantascienza o a quello di spassosi film americani.
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Secondo quanto annunciato dal presidente della Società americana per la medicina riproduttiva, Richard Paulson, all’Independent, l’ipotesi di una gravidanza per uomini è sempre più vicina.
In realtà questa possibilità apparterrebbe a chi ha optato o sta optando per un cambio di genere sessuale.
I vari successi dei trapianti di utero nelle donne hanno aperto la strada a ipotesi su operazioni simili valide anche per quelle persone che hanno iniziato la vita come uomini e che hanno deciso di proseguirla come donne.
Parlando alla riunione annuale della Società americana per la medicina riproduttiva a San Antonio, in Texas, il dottor Paulson ha spiegato che non esiste un vero motivo anatomico perché un utero non possa essere impiantato con successo in una donna transessuale.
Paulson ha aggiunto che le persone che hanno subito un intervento chirurgico per cambiare genere potrebbero voler approfittare di questa opportunità e valutare la possibilità di un trapianto di utero che permetterebbe loro di avere un bambino.
“Potrebbe accadere anche domani. Ci sarebbero delle difficoltà ma non vedo alcun problema evidente che lo impedisca. Personalmente ipotizzo che ci saranno molte donne transessuali che vorranno avere un utero e che probabilmente riceveranno il trapianto in futuro”.
Il dottor Paulson ha anche spiegato che nonostante gli uomini e le donne abbiano un bacino di forma diversa, ci sarebbe comunque spazio per un grembo impiantato in quello maschile.
Tuttavia questa procedura è estremamente complicata ed è probabile che le donne transessuali che un giorno dovessero ricevere questo tipo di trapianto, darebbero poi alla luce un figlio tramite il parto cesareo. Sarebbe inoltre necessario per queste persone ricevere un grande apporto di ormoni in grado di replicare i cambiamenti che si verificano in una donna quando è incinta.
Nonostante i progressi, gli esperti avvertono che il trapianto di utero è ancora una procedura molto sperimentale, e che l’inizio di una gravidanza per una donna transgender potrebbe avere delle importanti ricadute etiche e rappresentare un rischio “significativo” per il feto.
“Mentre può esistere un beneficio psicologico per la madre transessuale che porta questo bambino in grembo, bisogna valutare i danni psicologici che potrebbero esserci per una persona nata in questo modo atipico”, ha dichiarato Julian Savulescu, professore di etica pratica all’Università di Oxford.
Dal 2014 almeno cinque neonati sono nati da donne che hanno ricevuto un trapianto di utero in Svezia, mentre il primo tentativo britannico dovrà essere effettuato nel 2018 dal dottor Richard Smith dell’Imperial College di Londra.