Grazie all’utilizzo dell’ingegneria biomedica, gli scienziati hanno montato sulle cellule sensori in grado di rilevare i livelli di calcio nel sangue.
I risultati sono stati diffusi da alcuni scienziati del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Biosistemi presso il Politecnico federale di Zurigo, in Svizzera.
Secondo lo studio condotto, le cellule ingegnerizzate si comportano come “tatuaggi” che allertano chi li indossa della nascita di malattie pericolose.
La ricerca
I risultati della ricerca sono stati pubblicati mercoledì 18 aprile 2018 sulla rivista accademica Science Translational Medicine. Il team ha utilizzato l’ingegneria cellulare per sviluppare un sensore che rileva l’ipercalcemia.
L’ipercalcemia è una condizione clinica caratterizzata da un eccesso di calcio nel sangue. E un livello troppo alto di calcio nel sangue può indicare varie forme di cancro, oltre ad altre malattie.
Sotto la guida del professore di ingegneria biomedica Aizhan Tastanova, il team ha sviluppato un impianto costituito da cellule bioingegnerizzate in grado di rilevare la presenza di calcio nel sangue.
Come funzionano i “tatuaggi biomedici”
Quando il calcio rilevato nel sangue ha livelli sufficientemente elevati, le cellule ingegnerizzate si restringono producendo melanina.
La melanina è visibile sulla superficie della pelle come un segno scuro, allo stesso modo di un tatuaggio a base di inchiostro.
I risultati della ricerca
I “tatuaggi” cellulari sono stati testati prima sulla pelle di maiale, e poi su topi viventi con tumori ipercalcemici al seno o al colon.
Le cellule bioingegnerizzate sono state un successo e appaiono come veri e propri tatuaggi sulla pelle dei topi con livelli elevati di calcio nel sangue.
Le cellule dotate del sensore, dunque, potrebbero presto aprire la strada a una migliore medicina diagnostica in futuro, che avverta della potenziale presenza di un cancro prima che sia troppo tardi.
I ricercatori sostengono che il “tatuaggio biomedico” potrebbe un giorno essere utilizzato non solo per rilevare determinate malattie e determinati problemi medici, ma anche per “monitorare in modo non invasivo la risposta a trattamenti” come la chemioterapia.
All’inizio di questo mese, gli ingegneri dell’Università di San Diego, in California, hanno rivelato un altro progetto di ricerca sulla pelle che potrebbe avere un impatto sulla nostra salute.
I ricercatori hanno sviluppato un chip autoalimentato da inserire sotto la superficie della pelle. Il chip contiene sensori che possono monitorare l’assunzione di alcol e i livelli ematici in un dato corpo.
L’invenzione potrebbe essere utile negli ambienti di riabilitazione.+