Lo scienziato britannico Stephen Hawking è morto all’età di 76 anni.
La sua famiglia ha rilasciato una dichiarazione nelle prime ore del mercoledì mattina confermando la sua morte nella sua casa di Cambridge.
“Siamo profondamente rattristati per la morte oggi del nostro padre adorato. È stato un grandissimo scienziato e un uomo straordinario, il cui lavoro vivrà per molti anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza con la sua brillantezza e il suo umorismo hanno ispirato persone in tutto il mondo”, hanno scritto il figli di Hawking – Lucy, Robert e Tim – in una breve nota.
A 21 anni Stephen Hawking era stato colpito da Sla, la malattia che blocca progressivamente le funzioni vitali. Questo non gli aveva impedito di studiare e diventare uno dei maggiori scienziati a livello mondiale.
I medici si aspettavano che vivesse solo per altri due anni. Ma Hawking aveva una forma di malattia che progrediva più lentamente del solito.
Hawking è stato un fisico, un matematico, un cosmologo e un astrofisico. Divenne famoso soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo.
La sua immagine, il suo lavoro e la sua ironia lo hanno reso una vera e propria icona in grado di ispirare film per la tv e il cinema, come “La teoria del tutto”, il lungometraggio basato sulla sua biografia redatta dalla ex moglie di Hawking.
Nel 2017 la Virgin Galactic, compagnia dei voli spaziali creata dal magnate Richard Branson, aveva offerto al celebre astrofisico un posto a bordo della SpaceShipTwo, uno spazioplano sub-orbitale. Hawking aveva accettato senza esitare.
Nel 2007 Hawking visse l’esperienza di vivere a gravità zero su un Boeing 727-200, un velivolo specialmente modificato, grazie alla Zero Gravity Corporation.
Il volo fu un successo e Hawking dimostrò che un disabile è in grado di volare in modo sicuro a gravità zero.
Leggi l'articolo originale su TPI.it