La Stazione spaziale cinese è rientrata in contatto con l’atmosfera il 2 aprile, alle 02:16 di notte (ora italiana). Dopo 2.375 giorni e 21 ore in orbita, il satellite Tiangong-1 si è disintegrato sull’Oceano Pacifico del sud • Qui il riassunto con tutte le notizie di una notte lunghissima.
Qui sotto il video del rientro di ATV-1 (Europe’s space freighter ATV Jules Verne) sull’Oceano Pacifico, simile per dinamica e dimensioni al rientro di Tiangong-1
Secondo l’astrofisico Jonathan McDowell, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, la stazione è caduta a nord-ovest di Thaiti.
NW of Tahiti – it managed to miss the 'spacecraft graveyard' which is further south! pic.twitter.com/Sj4e42O7Dc
— Jonathan McDowell (@planet4589) April 2, 2018
Dopo giorni in cui la Stazione spaziale cinese ha tenuto banco su tutti i media italiani e internazionali, specie per il rischio (in realtà largamente esasperato) di un coinvolgimento sul territorio italiano in vista del suo rientro, Tiangong-1 è precipitato nel sud del Pacifico, vicino Tahiti.
It’s down!
0016 UTC
More details to follow— Jonathan McDowell (@planet4589) 2 aprile 2018
La conferma arriva anche da Pechino e da Washington.
UPDATE: #JFSCC confirmed #Tiangong1 reentered the atmosphere over the southern Pacific Ocean at ~5:16 p.m. (PST) April 1. For details see https://t.co/OzZXgaEX0W @US_Stratcom @usairforce @AFSpaceCC @30thSpaceWing @PeteAFB @SpaceTrackOrg pic.twitter.com/KVljDALqzi
— 18 SPCS (@18SPCS) 2 aprile 2018
Anche l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha confermato il luogo e l’orario del rientro della Stazione spaziale cinese, nel corso dell’ultimo colloquio tecnico presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile.
“Il comitato tecnico scientifico, riunito in seduta permanente presso la sede del Dipartimento della protezione Civile, sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha escluso la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 abbiano impattato sul territorio nazionale”, scrive l’Asi.
Gli ultimi dati danno per caduta nell’Oceano Pacifico alle 2.16 italianehttps://t.co/fz7XTNrUp3 @giuseppinapicci ottimo lavoro di tutti @Rb_Bat pic.twitter.com/OpYLty7GZf
— Agenzia Spaziale ITA (@ASI_spazio) 2 aprile 2018
L’attesa per il rientro
Il rientro era inizialmente previsto per il primo aprile, il giorno di Pasqua. Poi era slittato al 2 aprile, alle ore 02:34 di notte in Italia. Avevamo pubblicato anche le diverse face orarie interessate dal rientro della Stazione spaziale cinese. La prima fascia a rischio era quella che va dalle 04:25 alle 04:55, la seconda dalle 05:58 alle 06:28, la terza dalle 07:30 alle 08:00 e l’ultima dalle 09:02 alle 09:32.
NW of Tahiti – it managed to miss the ‘spacecraft graveyard’ which is further south! pic.twitter.com/Sj4e42O7Dc
— Jonathan McDowell (@planet4589) 2 aprile 2018
I rischi per l’Italia
Si era anche parlato a lungo della possibilità che l’Italia venisse coinvolta dal rientro della Stazione spaziale cinese. Inizialmente si parlò di diverse regioni, tra cui Lazio, Abruzzo e Molise, fra le altre. Poi il rischio era stato declassato, fino ad arrivare a coinvolgere la sola l’isola di Lampedusa.
Va in ogni caso ricordato, come avevamo messo in chiaro più volte, che la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 potessero cadere sul territorio italiano (terre emerse) era molto ridotta, pari cioè allo 0,1 per cento.
Lessons you should take away:
1) Science isn’t about predicting things precisely. It’s about knowing how big your uncertainty is.
2). The Pacific Ocean is big. Always bet on the Pacific.— Jonathan McDowell (@planet4589) 2 aprile 2018
La Stazione spaziale cinese vista dalla Francia poco prima il suo rientro (video)
Che cos’è la Stazione spaziale cinese, Tiangong-1
Si chiama Palazzo Celeste, un nome che nasce dalla traduzione dal mandarino della parola Tiangong, ed è la prima stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 che sta rientrando nell’atmosfera.
Il ritorno sarebbe dovuto avvenire in modo controllato nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa con traiettoria diversa che “potrebbe interessare il territorio nazionale”.
Questo è quanto si apprende da una circolare diffusa dalla Protezione civile a tutti i ministeri e alle regioni sul rientro della stazione spaziale cinese in caduta libera verso l’Italia.
Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento.
A causa della complessità dell’interazione fra la stazione spaziale e l’atmosfera terrestre, solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.
“La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro”, si legge nel documento, che sottolinea come l’organizzazione e l’interpretazione dei dati sia compito dell’Agenzia Spaziale Italia, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali”.
La stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un’inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull’equatore, un’altezza di apogeo (il punto dell’orbita più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.
Da marzo 2016 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra che si concluderà in una finestra temporale che si apre il 28 marzo e si chiude il 4 aprile 2018.
Sul sito della Stazione spaziale europea si legge: “il rientro avverrà ovunque tra 43º N e 43º S. Le aree al di sopra o al di sotto di queste latitudini possono essere escluse. In nessun momento sarà possibile una previsione precisa dell’ora / località dell’ESA. Questa previsione è stata aggiornata approssimativamente dalla settimana fino a metà marzo e viene aggiornata ogni 1/2 giorni”.
Seguire in tempo reale la discesa di Tiangong-1 è stato possibile grazie alla piattaforma Satview, che consente di monitorare la posizione di satelliti e altri corpi nello Spazio, e che mostra gli spostamenti della stazione spaziale cinese nel corso del tempo.
Collegandosi al sito è stato possibile seguire la traiettoria considerando, tra i vari parametri, la velocità con cui viaggiava e la distanza dalla Terra.
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