E’ finalmente decollata la sonda Parker Solar Probe della Nasa diretta al Sole. Il lancio da Cape Canaveral, inizialmente programmato alle 9:53 (ora italiana) di ieri, poi slittato alle 10,28 e infine rinviato a oggi, è avvenuto nella mattinata italiana (le 3 di notte negli Stati Uniti).
Grande quanto un’automobile e pesante poco più di 600 chili, la sonda Parker ha spiccato il volo grazie ad uno dei razzi vettori più potenti al mondo, il Delta IV Heavy: per dirigersi verso il Sole, infatti, avrà bisogno di un’energia 55 volte superiore a quella necessaria per raggiungere Marte.
Sfrecciando nello spazio lungo un’orbita fortemente ellittica, la sonda Parker raggiungerà una velocità di oltre 600.000 chilometri orari, conquistando il record del veicolo spaziale più veloce della storia.
La sonda completerà 24 orbite intorno al Sole fino a ‘sfiorarlo’ da una distanza mai raggiunta prima, pari a 6,3 milioni di chilometri.
“La sonda sarà praticamente immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi”, ha spiegato all’Ansa Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e docente all’Università di Trieste.
“Per questo sarà protetta da uno scudo” spesso quasi 12 centimetri e realizzato con un materiale composito a base di carbonio.
“Inoltre potrà contare su efficienti sistemi di raffreddamento che abbasseranno la temperatura interna per consentire il normale funzionamento degli strumenti di bordo”.
“La sonda – ha aggiunto l’esperto – è stata progettata nei minimi dettagli proprio perché il flusso di particelle potrebbe distruggere l’elettronica di bordo, ridurre l’efficienza dei pannelli solari e disorientare il satellite colpendo i suoi giroscopi”.
Parker Solar Probe nei 7 anni di missione diventerà il primo veicolo a visitare una stella e quello che si avvicinerà di più in assoluto al Sole; sarà poi il turno dell’Agenzia spaziale europea (Esa) con la sonda Solar Orbiter, il cui lancio, inizialmente previsto per ottobre, è slittato a febbraio 2020, giusto in tempo per rientrare nella finestra prevista di minima attività solare.
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