Spazio, è stato captato il primo lampo radio veloce nella Via Lattea
È stato captato il primo segnale radio veloce dalla nostra galassia. Il “lampo” ascoltato nella Via Lattea proviene da una magnetar, vale a dire una stella di neutroni con un campo magnetico molto intenso. Il fenomeno ha un nome: Fast radio burst (Frb). E a captarlo è stato l’astronomo italiano Daniele Michilli, 34 anni, dell’Università canadese McGill, che insieme ad altri due firmatari ha pubblicato la scoperta in tre articoli sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.
“Gli Frb sono lampi di onde radio di pochi millesimi di secondo, che generalmente arrivano da galassie lontane miliardi di anni luce. Per vederli da questa distanza – spiega lo scienziato italiano Michilli all’Ansa – devono essere estremamente potenti. Però, a causa della distanza, finora non eravamo mai stati in grado di capire che cosa desse origine a questi lampi” aggiunge. “È il primo segnale radio con le caratteristiche di un Frb che osserviamo nella Via Lattea – conferma l’esperto – ed è anche il più potente mai osservato nella nostra galassia“.
“Ascoltandolo ho provato una grande meraviglia”, dice Michilli intervistato dal Corriere della Sera. “Poter cogliere da vicino un lampo radio veloce e avere la possibilità di analizzare il corpo celeste che lo ha emesso è stato eccezionale”.
Chiamato Frb 200428, il “lampo” è nato da una stella a neutroni (Sgr 1935+2154) battezzata magnetar perché sprigiona fortissimi campi magnetici, spiegano gli autori sulla rivista Nature. “Inizialmente avevo studiato le pulsar, un altro tipo di stelle emittenti onde radio — ricorda lo scienziato italiano —. Ma poi sono stato attratto dai lampi radio veloci perché rappresentano un nuovissimo campo di cui non si sa quasi nulla e che offre affascinanti prospettive di conoscenza. Ho scelto quindi l’istituto canadese, il più avanzato su questa frontiera, dove era pronto un potente radiotelescopio proprio per l’indagine dei lampi”.
“L’onda radio, attraversando il cosmo, ci rivela la natura di tutto ciò che incontra. Ed è una ricerca che alimenta sempre più la mia passione per l’astronomia nata quando da bambino passeggiavo in campagna con mio papà guardando il cielo”, racconta l’astronomo romano Daniele Michilli.