Un ricercatore del Cern di Ginevra, l’Organizzazione europea per la Ricerca nucleare, è stato accusato di aver tenuto una presentazione sessista nel corso di una conferenza sul tema della fisica e dei problemi di pari opportunità nel mondo scientifico.
La presentazione, tenutasi il 28 settembre, era opera di un ricercatore italiano nonché professore di Fisica all’Università di Pisa di 48 anni, Alessandro Strumia, secondo quanto riportato dal Post.
Il Cern ha subito preso le distanze dalle parole del ricercatore, che ha presentato i risultati di una ricerca bibliometrica da lui condotta sul numero di pubblicazioni scientifiche di ricercatori donne e uomini e in cui veniva evidenziata anche la loro importanza.
Le slide e grafici contenenti i dati a cui Strumia faceva riferimento sono stati eliminati dal sito del Cern, che li ha definiti “offensivi”.
Secondo la ricerca condotta dal professore, non ci sarebbe alcun problema di discriminazione delle donne nel mondo scientifico, al contrario: ad essere discriminati sarebbero in realtà gli uomini a causa dell’ideologia dominante che vede le donne come vittime.
A causa di questo pensiero instauratosi nella società scientifica, le donne hanno maggiori possibilità di essere assunte a discapito dei colleghi maschi e lo stesso Strumia ha lamentato una simile discriminazione a suo danno.
Il ricercatore infatti ha sostenuto di non aver avuto un incarico all’Istituto nazionale di Fisica nucleare italiano nonostante sia più qualificato di scienziate donne che sono state invece assunte.
La tesi del professore riguardava anche altre teorie secondo cui gli uomini sono più portati a lavorare con le cose e le donne con le persone, motivo per cui i ricercatori sarebbero più bravi rispetto alle loro colleghe.
La ricerca di Strumia, tuttavia, si basa su studi sul cervello la cui validità non è riconosciuta dalla comunità scientifica, dato che fino ad ora non sono state rilevate con certezza delle differenze sulla base del genere.
Inoltre, il professore ha anche denunciato che gli uomini non possono parlare di sessismo nei loro confronti a causa di un pregiudizio ormai diffuso che vede le donne come uniche vittime.
Nel corso della presentazione, il ricercatore ha anche citato James Damore, l’ex ingegnere di Google licenziato dopo aver diffuso un documento in cui sosteneva che le donne siano biologicamente meno portate degli uomini ai lavori di tecnologia.
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