Elon Musk, amministratore delegato dell’azienda automobilistica Telsa, insieme ad altri 115 esperti di robotica e intelligenza artificiale, ha inviato una lettera alle Nazioni Unite per chiedere che le “armi autonome”, ossia i robot in grado di uccidere da soli, vengano bandite.
Il gruppo di informatici, ingegneri e imprenditori ha espresso forte preoccupazione per il modo in cui in futuro sui campi di battaglia potranno essere utilizzati droni, mitragliatori, carri armati e altre armi funzionanti grazie all’intelligenza artificiale.
“Le armi autonome letali minacciano di diventare la terza rivoluzione in ambito bellico: una volta sviluppati, permetteranno di far sì che i conflitti armati siano combattuti su una scala più grande che mai, e con tempi più rapidi di quanto gli umani possano comprendere”, si legge nella lettera. “Possono essere armi del terrore, armi che despoti e terroristi utilizzano contro popolazioni innocenti, e che potranno essere hackerate per comportarsi in modo
“A differenza di altre potenziali manifestazioni dell’intelligenza artificiale, che rimangono ancora nel campo della fantascienza, i sistemi di armi autonome sono al centro di studi proprio in questo momento, e hanno un potenziale reale per causare danni significativi alle persone innocenti”, ha detto Ryan Gariepy, fondatore di Clearpath Robotics e primo firmatario della lettera.
Secondo Human Rights Watch sono più di una dozzina i paesi che stanno attualmente sviluppando sistemi di armi autonome, tra cui Stati Uniti, Cina, Israele, Corea del Sud, Russia e Gran Bretagna.
Elon Musk, che alla guida della Tesla sta da anni studiando sistemi di guida autonoma, è stato da sempre anche molto cauto nei confronti dei potenziali usi negativi degli studi sulla robotica, definendoli “la più grande minaccia di fronte a una civiltà”, più delle armi nucleari, e ha avvisato: “Una volta aperto questo vaso di Pandora, sarà difficile da chiudere”.
Questo il testo della lettera dei 116 esperti: