Fusione nucleare, gli Stati Uniti vicini alla svolta: “Generata più energia di quanta ne è stata consumata”
Una possibile svolta per il futuro dell’energia pulita. Gli scienziati americani sarebbero riusciti per la prima volta a produrre più energia di quanta ne sia stata usata per innescare una reazione di fusione nucleare. Ad anticipare la notizia sono stati il Financial Times e il Washington Post, prima ancora dell’annuncio previsto per domani di un “importante passo in avanti scientifico” da parte del dipartimento dell’Energia statunitense. Gli occhi della comunità scientifica sono adesso puntati su un laboratorio federale in California e su un esperimento condotto nelle ultime due settimane.
La fusione nucleare promette energia pulita e abbondante, senza molti degli inconvenienti della fissione. Le ricerche sono in corso dagli anni ’50 e mai fino ad ora alcun gruppo di scienziati è riuscito a dimostrare di aver prodotto più energia di quanta ne sia stata consumata per la reazione. Questa volta invece, al Lawrence Livermore National Laboratory sarebbero stati prodotti circa 2,5 megajoules di energia, a fronte di 2,1 megajoule usati per i laser. Le stime sono ancora preliminari, ha specificato il laboratorio, che si è limitato a parlare di “un altro esperimento di successo” sulla base per il momento di “dati diagnostici iniziali”. La tecnica utilizzata dal laboratorio è quella del confinamento inerziale, in cui un laser, in questo caso il più grande al mondo, viene usato per bombardare il combustibile allo scopo di fondere deuterio e trizio, isotopi dell’idrogeno, generando elio ed energia. Un’altra tecnica, quella del confinamento magnetico, è invece alla base del progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor) per un reattore a fusione nucleare in costruzione nel sud della Francia, a cui prende parte anche l’Italia. Secondo due fonti citate dal Financial Times, la produzione di energia è stata talmente superiore alle aspettative da aver danneggiato alcune delle attrezzature.