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Facebook, Instagram e WhatsApp cambiano le regole: le novità principali

Di Marco Nepi
Pubblicato il 8 Mar. 2019 alle 22:13 Aggiornato il 8 Mar. 2019 alle 22:14

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha annunciato sul suo profilo il lancio di una “nuova piattaforma”. Obiettivo: garantire la massima privacy agli utenti, aumentando la sicurezza e la protezione dei dati su tutti i servizi della società. Compresi, quindi, Instragram e WhatsApp.

“Credo che il futuro della comunicazione si sposterà sempre più su servizi privati e criptati”, ha spiegato Zuckerberg, “dove le persone possano sentirsi sicure che quello che si dicono l’un l’altro rimanga privato e che i loro messaggi e i loro contenuti non restino in giro per sempre”.

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Ecco le sei principali novità annunciate dal fondatore di Facebook.

Interazioni private. Gli utenti avranno luoghi “semplici e intimi” in cui controllare chi può comunicare con loro. Fondamentale la “fiducia” e la “sicurezza” che nessun altro possa accedere a ciò che condividono.

Crittografia. Le comunicazioni private tra utenti saranno ancora più sicure essere sicure. La crittografia end-to-end impedirà a chiunque, incluso lo staff di Facebook, di vedere ciò che le persone condividono-

Riduzione della permanenza. La ratio è la seguente: le persone dovranno essere a loro agio sul social senza preoccuparsi che ciò che condividono oggi possa tornare un domani a ferirle. Addio quindi alle storie e ai post rintracciabili “all’infinito”.

Sicurezza. Facebook ha comunicato che farà tutto il possibile per mantenere gli utenti in sicurezza sui servizi, n”ei limiti di ciò che è possibile in un servizio crittografato”.

Interoperabilità. L’obiettivo è fare in modo che gli utenti possano utilizzare ogni funzione dell’app per raggiungere i propri amici.

Archivio sicuro dei dati. Qui l’annuncio è di quelli importanti: Facebook non archivierà i dati sensibili in Paesi con “deboli standard in materia di diritti umani come la privacy e la libertà di espressione”. Obiettivo: “Proteggere i dati dall’accesso improprio”.

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