Mercoledì 28 marzo Facebook ha annunciato che rinnoverà le impostazioni della privacy sul social network, per consentire agli utenti di “avere più controllo” sulle loro informazioni personali.
Gli aggiornamenti includono un accesso più semplice e intuitivo alle impostazioni al fine di poter cercare, scaricare e cancellare facilmente i dati personali archiviati da Facebook.
Nel frattempo, un nuovo menu di scelta rapida consentirà agli utenti di aumentare rapidamente la sicurezza degli account, gestire chi può vedere le loro informazioni e attività sul sito e controllare gli annunci pubblicitari che vedono.
“Abbiamo ormai compreso che le impostazioni sulla privacy e altri strumenti importanti sono troppo difficili da trovare e che dobbiamo fare di più per tenere le persone informate”, hanno detto il capo della privacy di Facebook Erin Egan e il vice consigliere generale Ashlie Beringer.
“Prenderemo ulteriori provvedimenti nelle prossime settimane per dare alle persone più controllo sulla loro privacy”.
L’introduzione di queste nuove funzionalità segue le feroci critiche piovute sul social network dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
Si tratta di una delle più vaste violazioni di dati della storia. L’azienda, legata all’ex consigliere del presidente USA Trump, Steve Bannon, è accusata di aver violato i dati sensibili di oltre 50 milioni di profili Facebook.
La società di analisi, che ha collaborato nelle campagne elettorali di Donald Trump e in quella pro-Brexit, ha utilizzato i dati dei profili Facebook per creare un potente software al fine di prevedere e influenzare le scelte elettorali attraverso annunci politici personalizzati.
Il 21 marzo, per la prima volta da quando è scoppiato lo scandalo Cambridge Analytica, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha ammesso le colpe della piattaforma e ha annunciato alcuni cambiamenti.
Zuckerberg ha rifiutato l’invito a testimoniare del Parlamento del Regno Unito, mentre ha accettato di testimoniare davanti al Congresso degli Stati Uniti, nell’ambito degli approfondimenti delle due assemblee sullo scandalo Cambridge Analytica.
Ue: Facebook chiarisca entro due settimane
La Commissione europea ha chiesto a Facebook di rispondere entro “le prossime due settimane” alle domande sollevate dallo scandalo Cambridge Analytica. Il commissario alla giustizia, Vera Jourova, ha inviato una lettera alla digital company nella serata del 26 marzo.
Le Ue vuole sapere, in particolare, se i dati personali degli europei sono stati colpiti e chiede di essere informata sulle misure previste per evitare che il caso si ripeta. “Gradirei una risposta nelle prossime due settimane”, ha sottolineato Jourova.
Facebook raccoglieva anche i dati di chiamate e sms
Moltissimi utenti Facebook, che hanno deciso di cancellare i loro account dopo lo scandalo Cambridge Analytica, si stanno rendendo conto che il social network aveva accesso a molti più dati di quanto pensassero, compresi molti dei loro dati personali tra cui chiamate e sms. Leggi l’articolo
Puoi scaricare tutto ciò che Facebook sa di te. Ecco come
Sulla scia dello scandalo Cambridge Analytica, moltissime persone si stanno chiedendo quali (e quante) informazioni Facebook possegga sul loro conto. Ecco come scoprirlo.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine
La Procura della Repubblica di Roma il 23 marzo 2018 ha aperto un fascicolo di indaginesullo scandalo Cambridge Analytica. L’azione è partita in seguita all’esposto presentato dall’associazione dei consumatori Codacons.
L’obiettivo dell’associazione è “avviare una’azione di massa e tutelare la posizione di oltre 30 milioni di italiani iscritti al social network”, ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
L’informatore rivela: “Abbiamo lavorato in Italia”
Cambridge Analytica ha lavorato in Italia. Lo ha detto l’informatore dalle cui rivelazioni è partita l’inchiesta giornalistica che ha sollevato il caso, Christopher Wylie.
“L’unico paese europeo di cui so per certo che ha lavorato con Cambridge Analytica è l’Italia”, ha detto Wylie in un’intervista al quotidiano La Repubblica. “Ricordo vari progetti in Europa, so che hanno fatto qualcosa in Italia, anzi, l’Italia di cui so con certezza, ma non rammento per quali partiti”.
Facebook ha fornito i dati di 57 miliardi di “amicizie”
Aleksandr Kogan, il ricercatore dell’Università di Cambridge che ha scaricato i dati da Facebook per passarli poi alla società Cambridge Analytica, ha raccolto con la collaborazione del social network un insieme di dati aggregati anonimi relativi a 57 miliardi di “amicizie” su Facebook.
Facebook ha fornito un volume di dati comprendente “ogni amicizia formata nel 2011 in tutti i paesi del mondo a livello aggregato nazionale” al laboratorio dell’Università di Cambridge di Kogan, impegnato in uno studio sul comportamento umano attraverso i social media.
Due dipendenti di Facebook sono stati nominati coautori dello studio, insieme a ricercatori di Cambridge, Harvard e della University of California, Berkeley. Kogan pubblicava con il nome di Aleksandr Spectre.
Cambridge Analytica ha aiutato anche un partito italiano
Secondo quanto emerge dall’inchiesta, nemmeno le elezioni italiane sarebbero rimaste del tutto immuni dall’influenza di Cambridge Analytica.
È stata la stessa società che lo ha fatto capire, e in maniera anche piuttosto esplicita. Sul suo sito, infatti, è possibile leggere che nel 2012 CA aveva portato avanti un progetto di ricerca per un partito italiano.
Non viene specificato di che partito si tratti, ma il sito specifica che questo partito nel 2012 “era in fase di rinascita, dopo aver ottenuto i suoi più grandi successi negli anni ’80”.