I glitter, piccolissimi granelli di polvere luccicante generalmente contenuti nei cosmetici, appaiono come meri e innocui ornamenti estetici, ma in realtà esercitano un impatto ambientale tale che alcuni scienziati hanno chiesto di ritirarli dal commercio.
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Trisia Farrelly, antropologa ambientale alla Massey University, in Nuova Zelanda, ne è convinta: “Tutti i glitter dovrebbero essere banditi perché si tratta di micro-plastica”, ha dichiarato all’Independent.
Le micro-plastiche sono frammenti di plastica di una lunghezza inferiore a cinque millimetri. A causa delle loro piccole dimensioni diventano cibo per diverse specie animali e vegetali, quali plancton e balene. Le micro-plastiche sono il risultato del deterioramento di materiali plastici già piccoli e si stima che nelle acque oceaniche se ne trovino più di 51 mila miliardi.
Le micro-plastiche sono utilizzate anche nei prodotti cosmetici e saranno messe al bando dal governo britannico a partire dal 2018, con un provvedimento simile a quello adottato dagli Stati Uniti già nel 2015.
Tuttavia rimane una zona d’ombra: il divieto riguarderà anche i glitter oppure no? La maggior parte dei glitter è composta da una combinazione di alluminio e una plastica chiamata PET. È stato scoperto che la PET rilascia agenti chimici, implicati nell’insorgenza di severe patologie, quali il cancro e alcune malattie neurologiche.
L’agenzia di regolamentazione britannica ha dichiarato, secondo Quartz, che i glitter contenuti in prodotti cosmetici destinati a non restare a contatto prolungato con la cute saranno gli unici ad essere lasciati in commercio, mentre gli altri verranno vietati.
Diversi studiosi, tra cui Richard Thompson, biologo marino dell’Università di Plymouth, ritengono che i glitter debbano essere banditi, proprio in quanto micro-plastiche. Thompson è convinto che il cambiamento debba riguardare le abitudini di consumo dei clienti, ma dovrebbe essere promosso in primo luogo dalle stesse aziende produttrici.
A tal proposito, diverse aziende cosmetiche, come Lush, hanno iniziato a sostituire i glitter nei loro prodotti con alternative biodegradabili.