L’applicazione ufficiale del premier indiano Narendra Modi avrebbe inviato i dati personali degli utenti a una società americana senza il loro consenso.
L’accusa è stata diffusa via Twitter sabato 24 marzo 2018 da un esperto della sicurezza, secondo quanto riferisce l’emittente britannica Bbc.
L’uomo ha twittato utilizzando lo pseudonimo di Elliot Anderson.
When you create a profile in the official @narendramodi #Android app, all your device info (OS, network type, Carrier …) and personal data (email, photo, gender, name, …) are send without your consent to a third-party domain called https://t.co/N3zA3QeNZO. pic.twitter.com/Vey3OP6hcf
— Elliot Alderson (@fs0c131y) 23 marzo 2018
Il leader del maggior partito di opposizione al Congresso indiano, Rahul Gandhi, ha attaccato Modi.
Secondo Gandhi, il premier starebbe utilizzando l’app per costruire un database con i dati dei milioni di indiani che hanno già creato un account.
Il Bharatiya Janata Party (BJP) il partito del premier Modi, ha difeso il suo leader e respinto le accuse, affermando che i dati sono stati analizzati unicamente per fornire agli utenti i contenuti in base alla lingua selezionata al momento dell’iscrizione e ai loro interessi.
Il ministro della Giustizia e delle Tecnologie informatiche, Ravi Shankar Prasad, ha invece accusato l’opposizione di avere avuto contatti con la società britannica Cambridge Analytica, negli ultimi giorni al centro di uno scandalo che ha coinvolto Facebook.
Governo e opposizione in India si sono scambiati accuse reciproche di collaborazione con i ricercatori di Cambridge Analytica. Entrambi infatti sono stati in passato clienti dell’agenzia.
Secondo una recente rivelazione ha operato anche in Italia fornendo sostegno a un partito italiano.
Domenica 25 marzo Elliot Anderson ha scritto su Twitter che la politica della privacy dell’applicazione di Modi è stata aggiornata dopo le recenti accuse.
Il partito del premier indiano ha specificato che gli utenti possono accedere all’app anche in modalità “ospite”, senza dover condividere le loro informazioni.
L’applicazione è stata lanciato a giugno 2017 per fornire agli utenti maggiori informazioni sulle politiche del governo Modi e per interagire con i cittadini attraverso i sondaggi.
Permette inoltre di condividere con i propri contatti Facebook e Twitter i post generati dall’applicazione.
A seguito delle accuse in India è nato su Twitter il movimento #DeleteNaMoApp.
Leggi l'articolo originale su TPI.it