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Ecco Calixcoca, il primo vaccino contro la dipendenza da cocaina e crack: come funziona

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 27 Ott. 2023 alle 15:36

Un vaccino sperimentale contro la dipendenza da cocaina e crack. Alcuni ricercatori brasiliani lo hanno sviluppato e chiamato Calixcoca. Al momento è stato testato solo su animali, dove ha dimostrato di essere molto efficace, ma gli scienziati sono fiduciosi che possa dare ottimi risultati nei prossimi trial clinici, cioè nella sperimentazione umana.

A evidenziare che si tratta di un progetto concreto, con ottime possibilità di essere commercializzato in tutto il mondo, vi è anche il primo premio da 500.000 euro recentemente ottenuto dai suoi creatori alla seconda edizione dell’Euro Innovation in Health Award. Si tratta di un evento organizzato dal colosso farmaceutico Eurofarma nel quale diverse iniziative innovative in campo medico vengono votate dagli specialisti di numerosi Paesi. In questo caso il vaccino Calixcoca ne ha superate altre undici sviluppate in America Latina, tra le quali anche il vaccino anti Covid “SpiN-Tec”.

A sviluppare l’innovativo vaccino contro la dipendenza da cocaina e crack è stato un team di ricerca guidato da scienziati della Facoltà di Medicina dell’Università di Minas Geiras, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell’Istituto di Scienze Esatte (Icex) e del Centro Ricerche sulla vulnerabilità e la salute (NAVeS). I ricercatori, coordinati dal professor Frederico Garcia, docente presso il Dipartimento di Psichiatria dell’ateneo brasiliano, hanno messo a punto il vaccino sperimentale grazie a un’innovativa piattaforma non proteica e con capacità immunogenica. Il Calixcoca non si basa infatti su componenti biologiche, ma solo su sostanze sintetiche sviluppati in laboratorio.

Il farmaco ha proprietà immunogeniche, ciò significa che, analogamente agli altri vaccini, stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi diretti verso gli agenti da contrastare, in questo caso la cocaina e il crack derivato. In parole semplici, gli anticorpi si legano alle molecole della sostanza stupefacente nel nostro organismo e le rendono troppo grandi per attraversare la barriera ematoencefalica e giungere nel sistema mesolimbico del cervello. Ciò blocca tutti i meccanismi che innescano la sensazione di ricompensa e piacere legati all’assunzione della droga. In altri termini, impedisce il rilascio della dopamina e di “sballarsi”, rendendo la sostanza stupefacente di fatto inerte.

Sebbene si tratti di un vaccino molto promettente, i suoi creatori sottolineano che non si tratta di una “panacea” per tutti. “Non sarebbe indicato indiscriminatamente a tutte le persone con disturbo da consumo di cocaina. Occorre effettuare una valutazione scientifica per identificare con precisione come funzionerebbe e per chi, effettivamente, sarebbe efficace”, ha sottolineato il professor Garcia in un comunicato stampa, dicendosi entusiasta per i risultati raggiunti e per ciò che potrebbero rappresentare.

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