Aggiornamento 04.30, 2 aprile –La Stazione spaziale cinese è rientrata in contatto con l’atmosfera il 2 aprile, alle 02:16 di notte (ora italiana).
Il satellite Tiangong-1 si è così disintegrato sull’Oceano Pacifico (leggi l’articolo) | • Dove e quando è caduta la Stazione spaziale cinese (leggi).
È quanto hanno stabilito gli esperti della Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel corso dell’ultimo colloquio tecnico presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, pubblicando anche una mappa che mostra le traiettorie in Italia che potrebbero essere interessate dal rientro sulla Terra della Stazione spaziale cinese.
Intanto, nella notte fra il 31 marzo e il primo aprile, il Gruppo di astrodinamica per l’uso dei sistemi spaziali (Gauss) ha immortalato la Stazione spaziale cinese mentre “passava sopra” l’Italia. Ecco le immagini, in compagnia di Marte e Saturno.
Ma dove cadrà sulla Terra la Stazione spaziale cinese, e quali rischi ci sono per l’Italia?
Una mappa pubblicata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) mostra le traiettorie, le fasce orarie e le aree geografiche in Italia che potrebbero essere interessate dal rientro sulla Terra della Stazione spaziale cinese.
A che ora / quando precipiterà la Stazione spaziale cinese? Alcune fasce orarie
È infatti possibile osservare che la prima fascia a rischio è quella che va dalle 04:25 alle 04:55, la seconda dalle 05:58 alle 06:28, la terza dalle 07:30 alle 08:00 e l’ultima dalle 09:02 alle 09:32.
Secondo quanto riferisce la Protezione Civile, le regioni italiane che potrebbero essere interessate dal rientro della Stazione spaziale cinese sono tutte quelle a sud dell’Emilia Romagna.Restano invece escluse dal rientro della Stazione spaziale cinese saranno la Liguria e l’Emilia Romagna. Va tuttavia anche detto che le probabilità che i detriti del satellite precipitino in Italia sono relativamente basse, pari cioè allo 0.2 per cento.
Inizialmente era stato comunicato la Stazione spaziale cinese sarebbe dovuta rientrare sulla Terra il primo aprile, attorno alle 11 di mattina ora italiana. Lo slittamento della stima è dovuto al rallentamento della stazione cinese a causa delle condizioni atmosferiche.
Il satellite Tiangong 1 – la prima Stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 – ha fatto preoccupare moltissime persone. Ciononostante va chiarito che la probabilità di essere colpiti da un pezzo di detrito proveniente dalla Tiangong-1 è in realtà 10 milioni di volte inferiore alla possibilità annua di essere colpiti da un fulmine.
Alcuni consigli utili su come comportarsi
La Protezione civile ha diramato alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
Come seguire la discesa della Stazione spaziale sulla Terra
A controllare il lento avvicinamento del laboratorio spaziale sperimentale cinese ci sono i sensori di osservazione puntati da Terra e sui satelliti in orbita dalle agenzie spaziali di tutto il mondo che seguono il suo percorso orbitale e registrano la posizione ed il tasso di decadimento.
Per seguire in tempo reale la discesa di Tiangong-1 è possibile visitare la piattaforma Satview, che consente di monitorare la posizione di satelliti e altri corpi nello Spazio, e che mostra gli spostamenti della stazione spaziale cinese nel corso del tempo.
Collegandosi al sito è possibile seguire la sua traiettoria considerando, tra i vari parametri, la velocità con cui viaggia e la distanza dalla Terra.
Che cos’è Tiangong
Si chiama Palazzo Celeste, un nome che nasce dalla traduzione dal mandarino della parola Tiangong, ed è la prima stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 che sta rientrando nell’atmosfera.
Il ritorno sarebbe dovuto avvenire in modo controllato nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa con traiettoria diversa che “potrebbe interessare il territorio nazionale”.
Questo è quanto si apprende da una circolare diffusa dalla Protezione civile a tutti i ministeri e alle regioni sul rientro della stazione spaziale cinese in caduta libera verso l’Italia.
Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento.
A causa della complessità dell’interazione fra la stazione spaziale e l’atmosfera terrestre, solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.
“La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro”, si legge nel documento, che sottolinea come l’organizzazione e l’interpretazione dei dati sia compito dell’Agenzia Spaziale Italia, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali”.
La stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un’inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull’equatore, un’altezza di apogeo (il punto dell’orbita più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.
Da marzo 2016 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra che si concluderà in una finestra temporale che si apre il 28 marzo e si chiude il 4 aprile 2018.
Sul sito della Stazione spaziale europea si legge: “il rientro avverrà ovunque tra 43º N e 43º S. Le aree al di sopra o al di sotto di queste latitudini possono essere escluse. In nessun momento sarà possibile una previsione precisa dell’ora / località dell’ESA. Questa previsione è stata aggiornata approssimativamente dalla settimana fino a metà marzo e viene aggiornata ogni 1/2 giorni”.