Caduta Stazione spaziale cinese | Aggiornamenti in tempo reale | Diretta
Aggiornamento ore 18.30, 2 aprile – La pioggia di meteoriti nel cielo stellato, che era stata promessa dal governo di Pechino, non c’è stata: Tiangong-1 è caduta, disintegrandosi, in una zona lontana dagli occhi dei terrestri. L’ultimo segmento del tragitto è passato sopra la Corea del Nord e Kyoto, in Giappone, ma nessuno l’ha potuto vedere perché l’oggetto spaziale è sfrecciato nei cieli durante il giorno.
ore 10.20 – Secondo l’astrofisico Jonathan McDowell, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, la Stazione spaziale cinese Tiangong-1 è caduta a nord-ovest di Thaiti (ecco dove e quando).
ore 10.00 – Il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, d’accordo con Asi e con gli altri partecipanti al tavolo, ha dichiarato concluse le attività, ringraziando tutte le componenti del sistema nazionale di Protezione Civile, il consigliere militare della presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri degli Interni, degli Esteri, della Difesa, Enac, Enav, Ispra-Snpa, Cnr, Inaf e le università “La Sapienza” di Roma e Politecnico di Milano.
Aggiornamento 04.00, del 2 aprile – La Stazione spaziale cinese è rientrata in contatto con l’atmosfera il 2 aprile, alle 02:16 di notte, ora italiana. Il satellite Tiangong-1 si è disintegrato nell’Oceano Pacifico (leggi l’articolo).
“Il comitato tecnico scientifico, riunito in seduta permanente presso la sede del Dipartimento della protezione Civile, sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha escluso la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 abbiano impattato sul territorio nazionale”, scrive l’Asi.
È quanto hanno stabilito gli esperti della Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel corso dell’ultimo colloquio tecnico presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, in accordo con Asi e con gli altri partecipanti al tavolo, ha pertanto dichiarato concluse le attività ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, il Consigliere Militare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri dell’ Interno, degli Esteri, della Difesa, Enac, Enav, Ispra-Snpa, Cnr, Inaf, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Politecnico di Milano. Ha inoltre rivolto un particolare ringraziamento all’Agenzia Spaziale Italiana e a tutti gli organi d’informazione che hanno dato un prezioso supporto al Sistema contribuendo alla corretta comunicazione dell’evento.
Intanto, nella notte fra il 31 marzo e il primo aprile, il Gruppo di astrodinamica per l’uso dei sistemi spaziali (Gauss) aveva immortalato la Stazione spaziale cinese mentre “passava sopra” l’Italia. Ecco le immagini, in compagnia di Marte e Saturno.
Aggiornamenti in tempo reale:
A che ora / quando precipiterà la Stazione spaziale cinese?
Il rientro previsto è fissato per il 2 aprile alle ore 02:34 di notte in Italia. Esistono diverse face orarie interessate dal rientro della Stazione spaziale cinese. La prima fascia a rischio è quella che va dalle 04:25 alle 04:55, la seconda dalle 05:58 alle 06:28, la terza dalle 07:30 alle 08:00 e l’ultima dalle 09:02 alle 09:32.
Dove rientrerà la Stazione spaziale cinese sulla Terra e quali rischi per l’Italia?
Secondo quanto riferisce la Protezione Civile, le regioni italiane che potrebbero essere interessate dal rientro della Stazione spaziale cinese è ora la sola l’isola di Lampedusa.
La possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) si è ridotta allo 0,1 per cento.
“Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare”, scrive l’ASI.
Dobbiamo preoccuparci?
Il satellite Tiangong 1 – la prima Stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 – ha fatto preoccupare moltissime persone. Ciononostante va chiarito che la probabilità di essere colpiti da un pezzo di detrito proveniente dalla Tiangong-1 è in realtà 10 milioni di volte inferiore alla possibilità annua di essere colpiti da un fulmine.
Aggiornamenti giorno per giorno
1 aprile 2018 – Secondo quanto stabilito dagli esperti durante un nuovo tavolo tecnico, è ora previsto per il 2 aprile 2018 alle 00:34 UTC (ora italiana 02:34) il rientro sulla Terra della Stazione spaziale cinese, il satellite Tiangong 1.
Inizialmente era stato comunicato la Stazione spaziale cinese sarebbe dovuta rientrare sulla Terra il primo aprile, attorno alle 11 di mattina ora italiana. Lo slittamento della stima è dovuto al rallentamento della stazione cinese a causa delle condizioni atmosferiche.
31 marzo 2018 – “Il satellite Tiangong 1 continua a ruotare in modo irregolare”, ha detto Claudio Portelli, dell’ufficio Space Situational Awareness dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Al momento la stazione si trova a circa 190 chilometri dalla terra. L’impatto dovrebbe avvenire quando si troverà a 120 chilometri.
30 marzo 2018 – Dopo le ultime analisi degli esperti della Protezione civile, il rientro della stazione cinese sulla Terra dovrebbe avvenire alle ore 4:50 italiane di domenica 1 aprile 2018.
Non è ancora escluso che qualche frammento possa cadere sul nostro territorio.
Dopo il superamento della soglia dei 200 chilometri dalla superficie terrestre, la stazione spaziale cinese ha improvvisamente ruotato in modo più rapido di quanto inizialmente previsto.
Prima che rientri nell’atmosfera si potrà vederla attraversare il cielo alla velocità di circa 28mila chilometri orari.
Le finestre di interesse per l’Italia, che al momento coinvolgono le regioni che si trovano a sud del 44° parallelo nord, potranno essere confermate e definite nelle 36 ore precedenti il rientro.
Attualmente, la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,1 per cento.
28 marzo 2018 – Tiangong 1 è arrivata a 200 chilometri di distanza dalla Terra. La stazione spaziale cinese sta viaggiando a una velocità di 29mila chilometri orari.
Quando raggiungerà i 70 km circa dalla superficie comincerà il suo infuocato rientro e l’Agenzia Spaziale Italiana ha stimato la data del rientro all’1 aprile 2018 alle ore 3 del mattino.
In questo articolo abbiamo riportato tutte le raccomandazioni della Protezione civile e le informazioni utili da sapere sul satellite cinese.
Come seguire la discesa della Stazione spaziale sulla Terra
A controllare il lento avvicinamento del laboratorio spaziale sperimentale cinese ci sono i sensori di osservazione puntati da Terra e sui satelliti in orbita dalle agenzie spaziali di tutto il mondo che seguono il suo percorso orbitale e registrano la posizione ed il tasso di decadimento.
Per seguire in tempo reale la discesa di Tiangong-1 è possibile visitare la piattaforma Satview, che consente di monitorare la posizione di satelliti e altri corpi nello Spazio, e che mostra gli spostamenti della stazione spaziale cinese nel corso del tempo.
Collegandosi al sito è possibile seguire la sua traiettoria considerando, tra i vari parametri, la velocità con cui viaggia e la distanza dalla Terra.
Alcuni consigli utili su come comportarsi
La Protezione civile ha diramato alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
Che cos’è Tiangong 1
Si chiama Palazzo Celeste, un nome che nasce dalla traduzione dal mandarino della parola Tiangong, ed è la prima stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 che sta rientrando nell’atmosfera.
Il ritorno sarebbe dovuto avvenire in modo controllato nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa con traiettoria diversa che “potrebbe interessare il territorio nazionale”.
Questo è quanto si apprende da una circolare diffusa dalla Protezione civile a tutti i ministeri e alle regioni sul rientro della stazione spaziale cinese in caduta libera verso l’Italia.
Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento.
A causa della complessità dell’interazione fra la stazione spaziale e l’atmosfera terrestre, solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.
“La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro”, si legge nel documento, che sottolinea come l’organizzazione e l’interpretazione dei dati sia compito dell’Agenzia Spaziale Italia, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali”.
La stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un’inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull’equatore, un’altezza di apogeo (il punto dell’orbita più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.
Da marzo 2016 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra che si concluderà in una finestra temporale che si apre il 28 marzo e si chiude il 4 aprile 2018.
Sul sito della Stazione spaziale europea si legge: “il rientro avverrà ovunque tra 43º N e 43º S. Le aree al di sopra o al di sotto di queste latitudini possono essere escluse. In nessun momento sarà possibile una previsione precisa dell’ora / località dell’ESA. Questa previsione è stata aggiornata approssimativamente dalla settimana fino a metà marzo e viene aggiornata ogni 1/2 giorni”.