Tramite un annuncio di lavoro, Apple ha rivelato che i propri utenti usano sempre più il software Siri come una specie di terapeuta personale.
Questo è in realtà un’assistente digitale che permette agli utenti di iPhone, iPod Touch, iPad e dei nuovi MacBook di porre domande a voce al proprio dispositivo e ricevere risposte – il più delle volte – pertinenti.
Sempre più persone però si affidano a Siri per domande attinenti alla propria sfera personale. Chi non ha mai giocato con il proprio smartphone chiedendo all’assistente digitale: “Qual è il senso della vita?”.
Ora sembra che Apple abbia preso sul serio i dubbi esistenziali dei propri utenti.
Tanto che l’azienda di Cupertino, tra le competenze aggiuntive richieste agli ingegneri che vogliano proporsi come sviluppatori del programma Siri, elenca anche una non ben specificata formazione o esperienza nel campo della psicologia.
“Le persone fanno domande a Siri su ogni tipo di questione”, si può leggere nell’annuncio pubblicato da Apple ad aprile 2017.
“Gli utenti si rivolgono all’assistente digitale in caso di emergenza o se hanno bisogno di una guida per vivere una vita più sana”.
Il lavoro offerto dall’azienda di Cupertino richiede così una gamma di competenze unica. Apple cerca infatti un programmatore che conosca algoritmi e codici complessi, ma che sia anche esperto in interazioni umane e un abile comunicatore.
La promessa dell’annuncio è piuttosto vaga, si propone infatti al candidato la possibilità di “giocare un ruolo nella prossima rivoluzione delle interazioni tra esseri umani e computer”.
Se siete convinti di possedere questi requisiti e volete rendere le macchine più comprensive nei confronti dell’essere umano, ecco l’annuncio dove è possibile candidarsi.
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