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    Esiste un’app che ti blocca il cellulare se lo usi mentre cammini

    Il governo della Corea del Sud ha sviluppato un programma che blocca le funzioni dello smartphone se l'utilizzatore ha percorre più di cinque passi: l'obiettivo è tenere i pedoni concentrati sull'ambiente circostante

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Mag. 2018 alle 11:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:31

    Il governo della Corea del Sud ha sviluppato un’app in grado di bloccare il cellulare degli utenti se questi lo usano mentre camminano.

    Il nuovo servizio blocca le funzioni dello smartphone quando il dispositivo rileva che l’utilizzatore ha percorso più di cinque passi.

    L’obiettivo, come spiega l’agenzia di stampa statale sudcoreana Yonhap, è prevenire incidenti e tenere i pedoni concentrati sull’ambiente circostante.

    Il programma è stato messo a punto dalla Korea Communications Commission, la commissione di sorveglianza delle telecomunicazioni del governo di Seul.

    La commissione ha annunciato di aver rilasciato il nuovo servizio il 9 maggio 2018: il nome dell’app è Cyber Security Zone.

    Il software è stato progettato allo scopo di impedire agli adolescenti sudcoreani di essere eccessivamente dipendenti dagli smartphone.

    Non appena il programma rileva che l’utente utilizza il cellulare mentre sta camminando, il dispositivo si blocca automaticamente.

    La commissione ha spiegato che il servizio mira a prevenire gli incidenti causati dai cosiddetti “smombies”, termine nato dalla crasi fra zombi e smartphone per descrivere i pedoni distratti.

    Il Ministero degli Interni e della Sicurezza della Corea del Sud ha sottolineato che gli incidenti stradali legati all’utilizzo di smartphone sono raddoppiati negli ultimi cinque anni.

    Nel 40 per cento dei casi sono stati coinvolti ragazzi con meno di 20 anni.

    L’ente governativo deputato al controllo delle telecomunicazioni ha riferito che la maggior parte degli incidenti è avvenuta tra le 15 e le 24 e che le vittime sono state nella maggior parte dei casi adolescenti che tornavano a casa da scuola con gli occhi fissi sullo smartphone.

    “Speriamo che il servizio anti-smombies ridurrà gli incidenti legati agli smartphone tra gli adolescenti”, ha detto la commissione, aggiungendo che fornirà anche servizi simili anche per gli adulti.

    L’utilizzo che fanno gli adolescenti di questi dispositivi per accedere ad applicazioni come Snapchat e Instagram può infatti essere pericoloso come l’abuso di alcol e droghe (Come gli smartphone influenzano la nostra mente e perché dovremmo iniziare a preoccuparci).

    Nel giugno 2017, Mandy Saligari, psicoterapeuta del Regno Unito e fondatrice della clinica privata Harley Street di Londra, che si occupa di riabilitazione dalle dipendenze, ha infatti lanciato l’allarme sulla quantità di tempo trascorso dagli adolescenti con tablet e smartphone.

    “Ribadisco sempre alle persone che quando stanno dando ai loro figli un tablet o un telefono, è come se gli stessero somministrando un grammo di cocaina o offrendo una bottiglia di vino”, ha spiegato Saligari. “Se le dipendenze vengono intercettate in tempo si può insegnare ai bambini come autoregolarsi e come utilizzare il proprio tempo libero”.

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