Secondo uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Molecular Cell, esiste al mondo una specie animale in grado di resistere a particolari eventi catastrofici, come la caduta di un asteroide o stravolgimenti climatici con condizioni estreme di temperatura e di pressione: si tratta dei Tardigradi.
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I tardigradi sono microscopici invertebrati che possono raggiungere la lunghezza massima di mezzo millimetro.
Questi animali sono dotati di otto zampe e hanno una consistenza spugnosa. Vivono nei fondali oceanici e in alcuni ambienti umidi come quelli presenti tra rocce e scogli. La loro forma ricorda quella di un orso in miniatura e si muovono molto lentamente.
La particolarità che contraddistingue i tardigradi riguarda la loro capacità di sopravvivere più di 30 anni senza cibo e acqua anche a temperature che vanno dai – 272 gradi centigradi fino ai 150 gradi.
Proprio quelli che possono essere definiti come dei super-poteri rendono questo animale praticamente indistruttibile, al punto che la sua specie potrebbe vivere per oltre 10 miliardi di anni.
Se si trovano in condizioni sfavorevoli, i tardigradi possono mettersi in stand by in uno stato che in biologia viene chiamato criptobiosi, ossia la capacità di alcuni organismi di sopravvivere a lungo in una “sospensione animata”, una specie di torpore profondo in condizioni climatiche proibitive.
Ci sono vari modi per entrare in questo stato: uno è il congelamento, un altro una forma di disidratazione con cui i tardigradi si liberano di quasi tutta l’acqua contenuta nel loro corpo e induriscono le membrane che li formano, facendo rientrare le otto zampe e la testa nel tronco del loro corpo e così restringendosi in palline ancora più microscopiche.
In questo stato possono sopravvivere anche per 120 anni, per tornare a svolgere le loro funzioni vitali non appena rientrano in contatto con dell’acqua.
Finora sono state identificate più di mille varietà di tardigradi. Alcuni sono vegetariani, altri carnivori che mangiano altri invertebrati (in alcuni casi sono cannibali). Molte specie sono in grado di produrre uova senza accoppiarsi e, in alcuni casi, sono ermafroditi e capaci di fecondarsi da soli. Alcune specie hanno gli occhi, altre no.
I tardigradi sono stati osservati per la prima volta nel 1773 dallo zoologo tedesco Johann August Ephraim Goeze, ma il nome “Tardigrada” – che significa “animali che camminano lentamente” – è stato dato loro nel 1777 dal biologo italiano Lazzaro Spallanzani.
L’articolo accademico nel quale vengono citate le incredibili caratteristiche dei tardigradi è stato pubblicato anche su Scientific Reports, e fornisce informazioni utili per comprendere a quali condizioni estreme potrebbe esistere una forma di vita anche su altri pianeti o satelliti, come Encelado, satellite di Saturno.
I ricercatori hanno stilato una classifica della resilienza fisica degli animali, ovvero la capacità di resistere ed adattarsi alle mutate caratteristiche dell’ambiente in caso di condizioni estreme. Se il tardigrado vince, al contrario, l’uomo è fortemente sensibile anche a cambiamenti ambientali di entità molto inferiore.