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Quali sono i sintomi e come si trasmette: ecco cosa sappiamo sul vaiolo delle scimmie

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 16 Ago. 2024 alle 15:41

Vaiolo delle scimmie, quali sono i sintomi e come si trasmette

Dopo il primo caso di vaiolo delle scimmie registrato in Svezia e la decisione dell’Oms di dichiarare l’emergenza sanitaria globale, l’Mpox inizia a preoccupare l’Europa soprattutto a causa di un nuovo ceppo ben più pericoloso di quello circolato tra il 2022 e il 2023. Ma cos’è il vaiolo delle scimmie? E come si trasmette? E ancora: quali sono i sintomi? E c’è una cura? Ecco tutto ciò che sappiamo sul virus.

Il virus è diventato endemico in Nigeria e nel Congo. Nel 2003 la malattia è stata rilevata anche negli Stati Uniti con un focolaio scoppiato in seguito all’importazione di roditori dall’Africa. I primi casi registrati nel Regno Unito, invece, risalgono al 2018 con tre persone contagiate dopo il viaggio di un uomo di ritorno dalla Nigeria.

Contagiosità e diffusione

Appartenente alla famiglia degli orthopoxvirus, il virus può essere trasmesso per contatto o attraverso droplet, ovvero le goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo o semplicemente parlando.

Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone.

I sintomi

I sintomi solitamente comprendono: febbre, sonnolenza, mal di testa, dolori muscolari. I segni più frequenti, invece, sono linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee.

L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. Predominano le lesioni ano-genitali, seguono tronco, braccia e gambe, viso e palmi delle mani e dei piedi. L’eruzione cutanea può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.

I sintomi, solitamente, scompaiono spontaneamente entro 14-21 giorni dall’inizio della malattia. Il virus può uccidere fino a un paziente su dieci contagiati.

Il vaccino contro il vaiolo umano, pur essendo un ceppo differente, può comunque rivelarsi efficace nella protezione dal virus soprattutto nell’evitare complicazioni derivanti da esso.

Non c’è una cura specifica per il vaiolo delle scimmie anche se vi è un antivirale, il Tecovirimat, che può rivelarsi efficace nel debellare il virus.

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