Tutti credono di saperne più degli altri quando si parla di vaccini. La confusione sul tema è grande ed è capace di dividere l’opinione pubblica. Eppure non si tratta di opinioni, ma di scienza.
Da una parte c’è la comunità scientifica, e chi di questa si fida. Dall’altra chi grida al complotto, alla disinformazione, alla libertà di scelta. In oltre un secolo di storia i vaccini hanno salvato milioni di vite e impedito a numerose epidemie di diffondersi.
Ma siamo sicuri di sapere veramente cosa sono e come funzionano i vaccini? Qui le dieci risposte alle domande più comuni sul tema.
Il video di #TELOSPIEGO
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la soglia di sicurezza minima di uno Stato, per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, si aggira intorno al 95%. Sotto questa soglia gli agenti patogeni, responsabili dell’insorgenza di specifiche malattie, continuano a diffondersi nella società.
Dall’attività dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che in Italia questo limite non viene raggiunto per nessuno dei vaccini monitorati. Si avvicinano alla copertura minima richiesta, (93%) solo i vaccini che contrastano Epatite B, Tetano, Polio, Difterite, Pertosse, Hib.
Al contrario, la minor copertura vaccinale riguarda la varicella (30%).
Quando sono stati scoperti i vaccini?
Nel 1796, il medico inglese Edward Jenner si accorse che le donne addette alla mungitura delle vacche contraevano spesso il vaiolo bovino, ma difficilmente quello umano.
Utilizzò il pus di una lesione da vaiolo bovino (virus Vaccinia) per immunizzare un bambino di 8 anni contro il vaiolo umano.
Ed effettivamente notò che il bambino non contrasse la malattia, ben più grave di quella bovina. Il nome vaccino deriva proprio dal virus Vaccinia. Questo è il principio su cui si basano ancora oggi i vaccini, anche se la tecnica di preparazione si è raffinata.
Come funzionano i vaccini?
L’immunizzazione, o vaccinazione, si basa sulla somministrazione di una piccolissima quantità di un agente infettivo inattivato (virus o batterio, ucciso o attenuato) o di componenti del microrganismo resi sicuri, come antigeni importanti o sostanze che alcuni microorganismi producono, o di proteine ottenute sinteticamente.
In questo modo si evoca una risposta immunologica simile a quella prodotta dall’infezione naturale senza però causare la malattia e le sue complicanze.
Il principio usato dalla vaccinazione è quello della memoria immunologica, quella capacità del nostro sistema immunitario di ricordare le sostanze estranee che hanno attaccato il nostro organismo e contro le quali sono prodotti anticorpi specifici.
La vaccinazione simula il primo contatto con l’agente infettivo per stimolare il sistema immunitario e aumentare la concentrazione di cellule e anticorpi specifici in modo che si possa neutralizzare il microrganismo, nel caso in cui sia effettivamente incontrato.
Perché i genitori hanno paura di vaccinare i propri figli?
I vaccini sono vittime del loro successo. Grazie alle vaccinazioni, malattie gravi che in passato hanno causato milioni di morti sono diventate rare o addirittura sono state eradicate, come è successo al vaiolo. Come conseguenza, ci si è dimenticato quanto possano essere pericolose, come nel caso della poliomielite e della difterite.
In Italia oggi la copertura vaccinale è scesa sotto la soglia di allarme del 95 per cento. Tanti sono i fattori che vi hanno contribuito: alcuni genitori sono restii a fare vaccinare i loro bambini, proprio a causa della ridotta percezione del rischio. Questa convinzione è spesso rafforzata dai media.
Abbiamo intervistato tre genitori antivaccinisti, chiedendo loro quali fossero le loro motivazioni nella scelta di non sottoporre i propri figli alle vaccinazioni, e tre medici: Antonietta Spadea, dirigente medico alla Asl Roma 1; Roberto Burioni, professore ordinario di microbiologia e virologia, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano; e Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria.
Le dieci bufale più diffuse sui vaccini
I vaccini sono pericolosi e provocano l’autismo. Meglio prendersi una malattia che rischiare di rimanere danneggiato da un vaccino.
Questa è solo una delle tante false informazioni che gli antivaccinisti usano a supporto delle loro teorie, che sono pericolose per la salute dei bambini e degli adulti.
TPI ha smontato le dieci bufale più diffuse che circolano sulla questione.
“Non vaccinare i figli è come smettere di costruire scuole antisismiche”
Roberto Burioni, professore ordinario di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano, è autore del libro Il vaccino non è un’opinione. È attivo nel campo della divulgazione scientifica, in particolare sul tema dei vaccini, tramite la sua pagina Facebook. TPI lo ha intervistato sul tema della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini.
Il problema della diminuzione delle vaccinazioni è molto grave, secondo Burioni. “Se continuano a diminuire è come smettere di costruire scuole antisismiche. E se poi arriva il terremoto? Se cala il numero di bambini vaccinati, si accumulano individui suscettibili alle malattie come la poliomielite, la difterite. Se non facciamo qualcosa per invertire questa tendenza, nel nostro paese ci saranno sempre più individui suscettibili di queste infezioni. Corriamo il rischio di rivedere malattie che sono scomparse da tempo e terribili”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it