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Vaccini, per iscrivere i bambini a scuola basterà l’autocertificazione, niente più documentazione sanitaria

Il provvedimento nasce dalla volontà del ministro della Salute Giulia Grillo di permettere a tutti i bambini di frequentare le scuole, come auspicato anche dal vicepremier Matteo Salvini

Di Luca Serafini
Pubblicato il 4 Lug. 2018 alle 16:00

Per mandare i figli a scuola non sarà più necessaria la documentazione sanitaria che comprovi che i bambini hanno effettuato tutti e 10 i vaccini obbligatori, ma basterà un’autocertificazione.

Nell’autocertificazione bisognerà specificare che i vaccini sono stati fatti o che verranno fatti, in caso di iscrizione all’anno scolastico 2018-2019.

La scadenza per la consegna dell’atto è il 10 luglio prossimo. Il documento presentato sarà valido per un anno.

Il provvedimento nasce dalla volontà del ministro della Salute Giulia Grillo e del ministro dell’Istruzione Marco Busseti di permettere a tutti i bambini di frequentare le scuole, come auspicato anche dal vicepremier Matteo Salvini, senza intaccare, almeno per ora, la sostanza del decreto Lorenzin.

Per verificare la veridicità delle autocertificazioni verranno probabilmente fatti dei controlli a campione.

“Non si tratta di una semplice proroga  – ha detto il ministro della Salute Giulia Grilloal Question Time allaCamera – ma di una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di sedici anni, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia”.

Grillo ha precisato poi che “l’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 73 del 2017 non prescrive che venga necessariamente consegnato alle scuole un certificato di avvenuta vaccinazione, ma, più in generale, qualsivoglia documentazione che possa essere considerata ‘idonea’ a comprovare l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie ovvero la richiesta di vaccinazione all’Azienda Sanitaria”.

“L’obiettivo prioritario del Governo sul tema – ha proseguito Grillo – è rappresentato, da una parte dalla volontà di alleggerire gli oneri ricadenti in capo alle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute, senza alcun dubbio, alle vaccinazioni; e, dall’altra, di consentire a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’obbligo”.

Cosa prevede il decreto Lorenzin per le scuole dell’infanzia

Tra le principali novità del decreto approvato il 7 giugno 2017 e convertito in legge il 31 luglio 2017, prevede che le vaccinazioni obbligatorie e gratuite passino da quattro a dieci: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella

Le dieci vaccinazioni obbligatorie sono requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole  dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni).

Sono esonerati dall’obbligo tutti i bambini che hanno già contratto le malattie corrispondenti ai vaccini obbligatori. Sono esonerati anche i bambini che hanno specifiche condizioni cliniche per cui il vaccino non può essere somministrato, come nel caso di gravi reazioni allergiche.

 

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