Le donne vittime di violenza sessuale hanno enorme difficoltà nel ricostruire un rapporto normale con la propria intimità fisica, in particolare per la mancanza di servizi e trattamenti finalizzati ad aiutarle a superare un trauma del genere anche da questo punto di vista, nient’affatto secondario.
Se infatti a queste donne viene fornito un supporto medico, psicologico ed emotivo, manca un aiuto mirato per recuperare il proprio rapporto con il sesso.
Per questo, la designer olandese Nienke Helder ha creato una gamma di “sex toys” per aiutare le donne a riappropriarsi del proprio corpo e incoraggiarle a godersi di nuovo il sesso dopo aver subito una violenza.
La designer preferisce definire i suoi prodotti come come “strumenti di terapia” o “oggetti sensoriali” piuttosto che “giocattoli sessuali”, visto che il loro scopo è finalizzato all’esplorazione di sé e al recupero di un senso di sicurezza attorno alla propria sessualità e sensualità.
La gamma si chiama Sexual Healing ed è composta da quattro oggetti principali: uno specchio, un pennello, un sensore del respiro a forma di pietra e un sensore del tessuto pelvico.
Per progettare questi oggetti Helder ha impiegato un anno e mezzo, traendo spunto dalla sua esperienza personale.
Per anni, infatti, Helder ha sofferto dolori durante le sue pratiche sessuali, subendo numerosi esami e trattamenti medici che lei stessa ha definito “spiacevoli e dolorosi”.
“In una sorta di disperato tentativo di superare questo problema, ho iniziato ad avere un sacco di storie da una notte, ogni volta sperando che arrivasse il momento in cui avrei superato il problema”, ha raccontato.
“Ovviamente questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione, e purtroppo non tutte quelle persone sono stati molto rispettose, il che mi ha portato ad affrontare alcune brutte esperienze”.
“Il trattamento avviene quasi sempre all’interno di una terapia o in uno studio medico, anche se il sesso è qualcosa di molto personale”.
“Gli specialisti, psicologi, ostetrici, ginecologi, terapisti del pavimento pelvico, sessuologi, hanno un loro approccio, ma non sempre collaborano al trattamento quindi molti aspetti del problema non vengono coperti”, ha detto Helder.
Per questo ha creato una serie di strumenti che incoraggiano le vittime a concentrarsi sul lato fisico e psicologico del problema in uno spazio personale, come la camera da letto, “per esplorare i loro corpi e trovare un senso di sicurezza e piacere”.
Gli oggetti sono ancora in fase di prototipo, e Helder sta lavorando per svilupparli e metterli sul mercato, cercando investitori che condividano la sua visione, che non siano solo motivati dal guadagno commerciale.
Il suo obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza del problema e aiutare le vittime a godersi nuovamente il lato fisico del sesso.
“Speriamo che i miei oggetti aiutino le donne a scoprire come funzionano i loro corpi e a dare loro le intuizioni su come trovare di nuovo piacere nella loro vita sessuale”.