Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Salute

Sei cose del tutto normali che possono voler dire che sei uno psicopatico (secondo la scienza)

Una scena del film "Il silenzio degli innocenti". Credit: Ken Regan

Alcuni studi hanno rivelato caratteristiche del tutto inaspettate che sembrano relativamente comuni tra le persone affette da psicopatia

Di Anna Ditta
Pubblicato il 16 Nov. 2017 alle 17:27

Nel 2006, mentre svolgeva uno studio sull’attività mentale dei serial killer, un neuroscienziato statunitense di nome James Fallon ha scoperto che il suo cervello lavorava come quello di uno psicopatico in piena regola. Paragonato a un encefalo normale, infatti, il suo era caratterizzato da un decremento significativo delle attività del lobo frontale, connesso all’empatia e alla morale: una caratteristica collegata proprio alla psicopatia.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Inizialmente, Fallon non ha preso seriamente questa scoperta. Solo anni più tardi ha iniziato a chiedere a famiglia e amici se lo ritenessero effettivamente uno psicopatico.

Con sua somma sorpresa, tutti gli hanno risposto di sì.

Cos’è la psicopatia 

Secondo il professor Robert Hare, che insegna psicologia alla University of British Columbia, gli psicopatici rappresentano l’1 per cento della popolazione. Al contrario delle persone affette da psicosi, che perdono il contatto con la realtà, gli psicopatici sanno esattamente cosa stanno facendo. Solo che non si preoccupano – o non comprendono – che le loro azioni possono fare del male agli altri. Non provano rimorso, empatia o senso di colpa, e sono portati a manipolare gli altri per ottenere vantaggi personali.

Questo non vuol dire, però, che tutti gli psicopatici siano destinati a diventare serial killer (anche se alcuni, effettivamente, lo sono). Quella di Fallon, e la stessa cosa vale per molti altri, è una forma sicuramente più moderata rispetto a quella di chi arriva a uccidere o fare del male alle altre persone.

Effettuando il test di Hare, utilizzato soprattutto negli Stati Uniti da psicologi e criminologi per attestare la pericolosità sociale, le tendenze antisociali e la psicopatia di chi ha commesso più crimini efferati, Fallon ha ottenuto un punteggio molto alto soltanto sui tratti associati al Fattore 1 (narcisismo aggressivo), e non su altri ben più preoccupanti, come lo scarso controllo comportamentale o la versatilità criminale.

Alcuni di questi tratti, inoltre, sono presenti nel comportamento di amministratori delegati di successo e in quello dei leader mondiali. Un recente studio condotto sui presidenti degli Stati Uniti mostra che J.F. Kennedy, F.D. Roosvelt e Bill Clinton, otterrebbero punteggi alti in questo stesso test.

Quali sono i possibili segnali

Negli anni gli esperti hanno indagato sulle origini della psicopatia, cercando degli elementi di collegamento tra i vari casi analizzati. Alcuni di questi studi, sebbene condotti su campioni relativamente piccoli e non rappresentativi a fini statistici, sono interessanti perché hanno rinvenuto alcune caratteristiche del tutto inaspettate che sembrano relativamente comuni tra le persone affette da psicopatia. Il sito Mental Floss ne ha raccolti alcuni che riportiamo di seguito.

Uno studio realizzato in Danimarca nel 2017 ha analizzato i tratti della personalità correlati alla scelta della facoltà universitaria. Le interviste condotte su 487 studenti hanno evidenziato che chi ha ottenuto un livello più alto di narcisismo, macchiavellismo e psicopatia, aveva una probabilità maggiore di essere iscritto a Economia, piuttosto che, ad esempio, a Psicologia o Legge.

Uno studio del 2015 condotto su 135 studenti in Texas ha rivelato che gli studenti che avevano ottenuto i punteggi più alti nel test di psicopatia non venivano contagiati dagli sbadigli tanto quanto gli altri. Questo elemento può essere forse collegato al fatto che una caratteristica degli psicopatici è la mancanza di empatia verso gli altri.

Uno studio condotto nel 2013 in un’università australiana ha evidenziato che chi ha un orologio biologico più orientato verso la notte ha dei tratti più vicini alla psicopatia rispetto ai mattinieri. Il nostro ritmo circadiano è influenzato dalla genetica, anche se può modificarsi nel corso della vita.

Uno studio preliminare della New York University ha evidenziato che gli psicopatici potrebbero avere dei generi musicali preferiti ben precisi. Le persone con un livello di psicopatia più alto amano “No Diggity” dei Blackstreet e “Lose Yourself” di Eminem.

Dei ricercatori filippini nel 2016 hanno rilevato che la creatività va di pari passo con la psicopatia. Alcune personalità creative, infatti, sono particolarmente disinibite dal punto di vista emotivo: un elemento comune agli psicopatici.

A settembre 2017, gli psicologi dell’Oakland University hanno scoperto che, su un campione di oltre 800 persone, quelle con maggiori tratti psicopatici tendono a mantenere gli ex partner nella loro vita per ragioni di convenienza, che possono spaziare dall’uscire ancora con loro alle richieste di soldi.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version