Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato una notizia dal titolo: “L’Università di Tor Vergata ha inventato un “orgasmometro” per misurare l’intensità del piacere femminile“.
In seguito alla pubblicazione abbiamo ricevuto una replica di Vincenzo Puppo, medico sessuologo, che ha criticato il lavoro di Emanuele Jannini dell’università di Tor Vergata, considerandolo “non scientifico”.
Abbiamo chiesto al dottor Puppo di spiegare quali sono le sue critiche allo studio sull’orgasmometro:
– Dopo aver letto l’articolo di Jannini, coautori Daniele Mollaioli, Giovanni Luca Gravina, Linda Vignozzi, Mario Maggi, Andrea Lenzi, et al., pubblicato dalla rivista PLoS One mi chiedo: è un’altra bufala sessuologica? Perché Jannini non ha inventato niente, e l’Università di Tor Vergata non ha “messo a punto un test per misurare il piacere femminile”.
Alle donne hanno fatto una domanda: Come valuti l’intensità dei tuoi orgasmi negli ultimi sei mesi? In una scala che va da 0 a 10, dove 0 corrisponde all’assenza di percezione orgasmica e 10 alla massima intensità orgasmica percepita.
La percezione soggettiva è variabile da donna a donna, è variabile anche nel tempo, in questo caso si dovrebbero ricordare degli orgasmi degli ultimi 6 mesi? Che significa, che devono fare una media? Inoltre, cosa significa: 10 massima intensità orgasmica percepita? Cosa significano anche gli altri numeri intermedi?
Jannini non lo spiega alle donne (e ai giornalisti): l’orgasmometro femminile (e maschile) non misura niente e non ha nessuna utilità scientifica.
Hanno scritto un articolo non scientifico anche perché le donne dovevano compilare prima il questionario FSFI, indice della funzione sessuale femminile, un questionario che però non indaga la funzione sessuale femminile, perché le domande sono quasi tutte sul rapporto pene-vagina, orgasmo vaginale, lubrificazione vaginale, dolore nei rapporti vaginali, soddisfazione sessuale (altro parametro soggettivo), e purtroppo è il più usato dai sessuologi per valutare le disfunzioni sessuali femminili, per questo moltissime donne risultano “malate”, ma non lo sono: l’FSFI è un questionario che non deve più essere usato dai sessuologi, perché l’orgasmo vaginale non esiste, qui il pdf del mio articolo (con 21 figure e 1 video), in Clinical Anatomy.
Lo stesso discorso si può fare per l’orgasmometro maschile, gli uomini con eiaculazione precoce devono rispondere alla stessa domanda, con la differenza che la risposta sull’intensità soggettiva del loro orgasmo deve essere sulle ultime 4 settimane, non 6 mesi, ma l’eiaculazione precoce non è una malattia, (qui il pdf del mio articolo in Clinical Anatomy).
Jannini conclude che:
– le donne con disfunzioni sessuali [e gli uomini con eiaculazione precoce] hanno una minore percezione dell’intensità dell’orgasmo: e serviva un “orgasmometro” per capirlo? Inoltre, se a una donna (o un uomo) si fa credere di essere malata, di avere una disfunzione sessuale, è chiaro che la risposta sarà su valori bassi.
– La masturbazione, una o più volte la settimana, aumenta l’intensità dell’orgasmo femminile, oltre a una maggiore facilità nel raggiungere eccitazione e orgasmo: e serviva un “orgasmometro” per capire l’importanza della masturbazione femminile?
Nell’articolo poi ci sono anche errori scientifici, scrive Jannini:
– “L’orgasmo femminile rappresenta una delle funzioni più complesse … ancora in parte poco chiaro”, non è vero, si sa tutto da decenni, non è un mistero, è sempre scatenato dagli organi erettili della vulva;
– “L’orgasmo femminile è accompagnato da contrazioni pelviche”, no, sono contrazioni dei muscoli perineali, purtroppo quasi tutti i sessuologi/psicologi e alcuni andrologi non sanno la differenza tra regione pelvica e perineale;
– “interazioni tra clitoride esterno e interno”, ma la vulva è un organo genitale esterno, non esiste una clitoride interna;
– “vasta area coinvolta nella stimolazione sessuale, chiamata complesso clitoride-uretra-vagina (CUV)”, questo “complesso” non ha basi scientifiche, la clitoride non ha rapporti anatomici con la vagina (organo interno, per la riproduzione, che non ha nessun ruolo nell’orgasmo femminile), è un termine ora usato da chi ha divulgato l’inesistente punto G per quasi 40 anni, per salvarsi la reputazione, e purtroppo questi “esperti” della sessualità femminile ancora continuano a essere intervistati nei mass-media e in TV;
– “per molte donne l’orgasmo è l’ultimo obiettivo del rapporto sessuale”, no, l’orgasmo deve essere sempre presente quando si fa l’amore, anche durante il rapporto vaginale con la stimolazione della clitoride con le dita (per questo la posizione migliore è con la donna sopra, anche alla “prima volta”), inoltre l’assenza dell’orgasmo con il tempo può provocare nelle donne patologie agli organi genitali interni ed esterni. Altri errori scientifici di Jannini li potete leggere nel pdf gratuito del mio articolo in Researchgate.
Non è importante indagare l’intensità dell’orgasmo nel rapporto vaginale, perché la maggioranza delle donne del mondo non ha mai provato l’orgasmo vaginale: ci sono poche donne che riferiscono l’orgasmo vaginale (e usano questo termine perché gli viene insegnato dai sessuologi), ma che differenza fa per una donna che dice di avere l’orgasmo con il pene in vagina se invece di chiamarlo orgasmo vaginale si chiama, correttamente dal punto di vista fisiologico, orgasmo femminile (sempre scatenato dagli organi erettili femminili)?
Non fa nessuna differenza! Lo fa invece per la stragrande maggioranza delle donne di tutto il mondo, miliardi di donne, che così non si sentiranno più anormali, patologiche o inferiori. I sessuologi, donne e mass-media non devono più usare il termine “orgasmo vaginale”, ma solo orgasmo femminile.
Jannini poi afferma “sappiamo che il perdere il controllo, il mollare le redini, sono requisiti essenziali per il piacere femminile”, ma se l’orgasmo vaginale non esiste queste sono parole senza senso, se non hanno l’orgasmo non è colpa delle donne: requisito essenziali per il piacere/orgasmo femminile è una corretta educazione sessuale.
In conclusione, anche questo articolo di Jannini, come molti precedenti, vedi tutti i suoi articoli sull’inesistente punto G, e le sue interviste nei mass-media, sono inutili per le donne, e mi chiedo: perché Jannini è ancora intervistato dai giornalisti (vedi quando affermò in tutti i mass-media del mondo di aver fotografato il punto G)?
A cura del dott. Vincenzo Puppo
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