Morbillo, 1.596 casi e un decesso nei primi nove mesi del 2019 in Italia
Nei primi nove mesi del 2019, dal 1 gennaio al 30 settembre, si sono registrati 1.596 casi di morbillo in Italia. Di questi solo un caso è stato accompagnato dal complicanze respiratorie che hanno portato alla morte di un uomo di 45 anni, non vaccinato.
Il 58 per cento dei casi si è verificato in Lazio e Lombardia, nella prima regione è stata registrata l’incidenza più elevata. A rendere noti i dati è l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
L’86,5 per cento dei pazienti non era vaccinato al momento del contagio. Tra i casi segnalati, 93 riguardano operatori sanitari e 43 operatori scolastici. Oltre l’80 per cento si è verificato in persone tra 15 e 64 anni, tuttavia l’incidenza più alta ha riguardato la fascia 0-4 anni, in cui sono stati segnalati 166 casi (10,4 per cento dei casi totali), di cui 60 avevano meno di un anno di età (incidenza nei bambini sotto l’anno di età: 136,9 casi su 1.000.000).
Il 49,5 per cento dei casi di morbillo si è registrato in persone di sesso femminile. Le complicanze si sono presentate nel 31 per cento dei casi. Quella più frequente è stata la diarrea (203 casi), seguita da epatite/aumento delle transaminasi (190 casi), e cheratocongiuntivite (137 casi). Il 5 per cento ha sviluppato una polmonite. Tra le segnalazioni di Regioni e Province anche tre casi di encefalite, rispettivamente in due persone adulte non vaccinate (27 e 28 anni di età) e in un bambino sotto l’anno di età.
Dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 14.757 casi di morbillo di cui 2.270 nel 2013, 1.695 nel 2014, 256 nel 2015, 862 nel 2016, 5.397 nel 2017, 2.681 nel 2018 e 1.596 nel 2019. Per quanto riguarda invece la rosolia, dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 255 casi, di cui 65 nel 2013, 26nel 2014, 27 nel 2015, 30 nel 2016, 68 nel 2017, 21 nel 2018 e 18 nel 2019.